Lazio. Aiop e Aris lanciano l’allarme: “Rsa e Centri ex art. 26 nel baratro. I Comuno paghino”

Lazio. Aiop e Aris lanciano l’allarme: “Rsa e Centri ex art. 26 nel baratro. I Comuno paghino”

Lazio. Aiop e Aris lanciano l’allarme: “Rsa e Centri ex art. 26 nel baratro. I Comuno paghino”
Le strutture cercano di far fronte da una parte alla diminuzione costante delle risorse economiche e finanziarie che le attanaglia e dall’altra devono far fronte ai Comuni, che in barba alle norme non erogano, perché non hanno i soldi, la “loro” parte di quota sociale relativa alla compartecipazione per la spesa dei degenti

“Dopo mesi di silenzio siamo riusciti a far capire che le Rsa ed i Centri ex art. 26 del Lazio sono ad un passo dal baratro, che è necessario far pagare ai Comuni quanto dovuto e al contempo riformare l’intero sistema perché così com’è non funziona. La situazione resta complicatissima e non ci possiamo permettere uno stop nonostante sia periodo di ferie perché stiamo parlando di un settore allo stremo che lotta per la sopravvivenza e che nonostante ciò non può non continuare ad assistere e a curare pazienti”.

Così in una nota l’Aiop Lazio e Aris Lazio hanno tracciato un bilancio del recente incontro che si è tenuto in Regione Lazio sulla crisi del settore Rsa. Alla riunione, erano presenti l’Aiop Lazio e Aris Lazio, Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl, il Capo della Cabina di Regina del Ssr Alessio D’Amato, l’Assessore alle Politiche Sociali Rita Visini, il Dirigente dell’Ares.

“Agli uffici regionali abbiamo spiegato, come del resto avevamo fatto in Prefettura di Roma lo scorso 2 luglio – prosegue la nota Aiop Lazio e Aris Lazio – che non si tratta di una crisi di una struttura o di un gruppo ma dell’intero comparto: parliamo infatti di 7.700 posti letto Rsa accreditati, per i quali sono occupati oltre 12.000 lavoratori in attività di assistenza ad una popolazione appartenente alle fasce deboli (anziani e disabili) pari a circa 55.000 utenze interessate. Il sistema non regge più: le strutture quotidianamente cercano di far fronte da una parte alla diminuzione costante delle risorse economiche e finanziarie che le attanaglia e dall’altra devono far fronte ai Comuni, che in barba alle norme non erogano (perché non hanno i soldi) la “loro” parte di quota sociale relativa alla compartecipazione per la spesa dei degenti”.

“Siamo stati costretti a preannunciare il pagamento di un acconto del 50% degli stipendi – prosegue il comunicato – e se nell’attesa che si trovi una soluzione dai tavoli istituzionali abbiamo congelato la decisione fino a settembre, anche perché la Regione, vista la gravità della situazione, ha recepito la necessità di una riforma dell’intero sistema e ha ritenuto di presentare un nuovo progetto per le Rsa e Centri ex art. 26 entro il 15 settembre prossimo. È uno spiraglio ma bisogna far presto, non c’è più tempo”. L’Aiop Lazio e l’Aris Lazio comunicano quindi che non si può attendere di più e che l’ultima data è il 15 settembre prossimo venturo.
 
 

03 Agosto 2015

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