Egidi (MSF): “In Africa i morsi sono frequentissimi e colpiscono soprattuto i bambini. Senza antidoto in molti a rischio”

Egidi (MSF): “In Africa i morsi sono frequentissimi e colpiscono soprattuto i bambini. Senza antidoto in molti a rischio”

Egidi (MSF): “In Africa i morsi sono frequentissimi e colpiscono soprattuto i bambini. Senza antidoto in molti a rischio”
“I tempi per la produzione di nuovi antidoti per trattare gli avvelenamenti da serpente sono molto lunghi. Siamo preoccupati dal fatto che il FAV-Afrique, (della Sanofi) che è l’unico antidoto che si è dimostrato sicuro ed efficace per trattare l’avvelenamento da diversi tipi di serpenti in tutta l’Africa sub-sahariana, non sarà più disponibile da giugno 2016”. È quanto afferma Stella Egidi di Medici Senza Frontiere cui abbiamo chiesto di approfondire ‘l’alert’ lanciato da Msf su un fenomeno che vede colpite 5 milioni di persone ogni anno, causa 100 mila morti e vede 400 mila individui rimanere sfigurati o con disabilità permanenti.
 
“Il problema è molto forte in Africa dove esiste una varietà di specie molto elevata e dove le persone colpite, soprattutto bambini, abitano prevalentemente in aree rurali e non hanno strutture ospedaliere vicine – spiega –. Sono stata in Repubblica Centrafricana e c’era un caso ogni settimana. Anche noi operatori dobbiamo prestare molta attenzione”.
 
Il punto è che con la fine della produzione dell’antidoto Fav-Afrique “verrebbe a mancare l’unico prodotto in grado di trattare varie tipologie di veleni e questo fattore è di estrema importanza perché consente di salvare ad evitare danni permanenti e vite. Esistono antidoti per il trattamento di singoli veleni da serpente ma non sempre sono disponibili e non sempre le persone o il personale è in grado di identificare immediatamente la specie con cui il paziente è entrato in contatto”.
 
Altra questione sono poi i tempi lunghi per l’approvazione di nuovo antidoti. “Esistono aziende che producono sieri ma c’è il problema della qualità dei prodotti. Per avere un siero sicuro ed efficace ci vuole molto tempo. I rischi in molti trattamenti sono le reazioni anafilattiche. Ribadisco, siamo preoccupati, anche e soprattutto che a livello internazionale, anche l'Oms, non abbia ancora preso seriamente coscienza del problema”.

09 Settembre 2015

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