Distribuzione intermedia, anche qui lo stato d’agitazione

Distribuzione intermedia, anche qui lo stato d’agitazione

Distribuzione intermedia, anche qui lo stato d’agitazione
“Sconcerto per le gravi implicazioni delle misure governative annunciate per il controllo della spesa sanitaria e in particolare di quella farmaceutica”. A esprimerlo, in un comunicato congiunto, sono le sigle Adf, Associazione distributori farmaceutici, e Federfarma Servizi, sotto le quali si riuniscono, rispettivamente, le aziende private di distribuzione intermedia del farmaco e le cooperative di distribuzione intermedia dei farmacisti. Come si rileva nella nota emessa congiuntamente da ADF e Federfarma Servizi sottolineano come la distribuzione intermedia del farmaco sia “la sola componente della filiera chiamata a pagare direttamente il prezzo del provvedimento con una decurtazione dei propri margini commerciali di oltre il 60%, che sono abbattuti dal 6,65% al 3% sul prezzo al pubblico al netto dell’IVA”. Una manovra che avrà un impatto “devastante” e si ripercuoterà non solo “nei rapporti di fornitura con la clientela dei farmacisti” ma soprattutto sui livelli del servizio distributivo dei medicinali, con inevitabili ripercussioni quindi “a discapito dell’interesse dei pazienti e dei cittadini”.
Le misure governative secondo le due sigle della distribuzione appaiono “insostenibili dal punto di vista economico, ed occupazionale”: la situazione quindi induce entrambe le rappresentanze “a dichiarare lo stato di agitazione della categoria con riserva di adottare tutte le iniziative ritenute necessarie e indispensabili per la tutela del proprio ruolo e dei conseguenti obblighi di servizio pubblico essenziale. Ruolo e funzioni che una quota di spettanza ridotta al 3% non può in alcun modo continuare ad assicurare”.

29 Maggio 2010

© Riproduzione riservata