Commissione Pontificia su ospedali religiosi. Potenza (Dc): “Avrà ripercussioni anche in Basilicata”

Commissione Pontificia su ospedali religiosi. Potenza (Dc): “Avrà ripercussioni anche in Basilicata”

Commissione Pontificia su ospedali religiosi. Potenza (Dc): “Avrà ripercussioni anche in Basilicata”
L’auspicio del segretario regionale della DC-LIbertas Basilicata è che “si colga questa occasione per ridisegnare compiti e funzioni della sanità cattolica”, oltre che per “affrontare i problemi di difficoltà finanziaria che, specie per il Don Uva, si intrecciano con quelli occupazionali e di continuità di importanti servizi e prestazioni che solo il Don Uva è in grado di garantire”.

“La decisione di Papa Francesco di istituire una Commissione speciale, che ha voluto chiamare Pontificia Commissione per le Attività del Settore Sanitario delle persone giuridiche pubbliche della Chiesa, avrà ripercussioni anche in Basilicata dove la presenza di strutture sanitarie che fanno capo ad istituti religiosi è significativa, a partire dal Don Uva di Potenza, al Don Gnocchi ad Acerenza, per le convenzioni dell'AO San Carlo con il Bambino Gesù di Roma e l'Università Cattolica, centri ed istituti di formazione per disabili”. A sostenerlo, in una nota diffusa sul portale della Regione, è il segretario regionale della DC-LIbertas Basilicata, Giuseppe Potenza.
 
L’auspicio di Potenza è che “si colga questa occasione per ridisegnare compiti e funzioni della cosiddetta sanità cattolica in attività in Basilicata da mettere in rete nel Servizio Sanitario Regionale”, oltre che per “affrontare i problemi di difficoltà finanziaria che specie per il Don Uva si intrecciano con quelli occupazionali e di continuità di importanti servizi e prestazioni che solo il Don Uva è in grado di garantire”.

“Intanto – prosegue Potenza nella nota – registriamo che il progetto, affidato al segretario di Stato Pietro Parolin, è diverso da quello ipotizzato nel precedente Pontificato dall’allora segretario di Stato Tarcisio Bertone, che aveva pensato a una sorta di holding centralizzata, in cui sarebbero dovute confluire le attività sanitarie. Invece il nuovo organismo mira proprio a mantenere le attività negli istituti religiosi che le hanno promosse”.

“Confidiamo – prosegue Potenza – nelle finalità della Commissione così come sono delineate dal Papa allo scopo di contribuire alla più efficace gestione delle attività e alla conservazione dei beni mantenendo e promuovendo il carisma dei Fondatori che hanno perseguito principi di solidarietà e per stare al tema centrale di questo Giubileo di misericordia verso le categorie più deboli e i malati. Purtroppo nel corso degli anni i nobili principi cristiani hanno trovato non poche deviazioni per responsabilità e scelte di chi ha amministrato e diretto le case di cura e di settori della politica regionale. Partendo dal patrimonio attuale della sanità cattolica inteso come capacità professionali ed assistenziali, personale, immobili e strutture, è possibile rilanciarne le funzioni con nuovi modelli operativi, in sintonia con la Dottrina Sociale della Chiesa, a patto che la Giunta Regionale non si limiti solo a finanziare le importanti attività ma definisca una programmazione per l'integrazione con le altre strutture pubbliche e private esistenti, anche con un piano di nuova occupazione qualificata e specializzata, nella massima trasparenza. Del resto i continui tagli statali alla sanità lucana non consentono più sprechi per finanziare cure inappropriate e non sono in grado di finanziare due modelli sanitari (pubblico e religioso). Per il Don Uva infine ci attendiamo il superamento dell'attuale clima di incertezza”.

14 Dicembre 2015

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