Pericolo internet: censiti 170 siti web che inneggiano all’anoressia

Pericolo internet: censiti 170 siti web che inneggiano all’anoressia

Pericolo internet: censiti 170 siti web che inneggiano all’anoressia
“Siti che inneggiano all'anoressia e alla bulimia, creando vere e proprie sette, comunità di malate che a volte si riconoscono tra loro anche con segni distintivi, ad esempio un braccialetto ad hoc”. Per il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, la lotta contro i disturbi alimentare deve avvenire anche sul web, perché “internet può diventare uno strumento pericoloso” in cui chi è alle prese con questi problemi “può scambiarsi consigli dannosi, ad esempio suggerendo alle coetanee i trucchi per non mangiare senza farsi scoprire dai propri genitori. E in cui lievita la convinzione che, dopotutto, non si stia facendo nulla di male”.
Una rilevazione dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù – parte integrante di un lavoro promosso dai dicasteri della Salute e della Gioventù – ha infatti censito ben 170 siti che inneggiano all’anoressia o bulimia. Ma attraverso un anno di lavoro e segnalazione è stato possibile farne chiudere oltre 50%, ha spiegato Stefano Vicari, responsabile della neuropsichiatria infantile dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù. Nel frattempo, il Bambin Gesù ha risposto con le stesse armi, cioè un sito web – www.timshel.it – nato con l'intento di favorire una sana alimentazione e di prevenire e combattere i Disturbi del Comportamento Alimentare, “troppo spesso generati da abitudini dietetiche errate e dal desiderio di adeguarsi a mode e miti dei tempi moderni. Miti da sfatare”.
Il progetto TimShel, ha spiegato Stefano Vicari, responsabile della neuropsichiatria infantile dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, “ha registrato 1.000 iscritti in appena 9 mesi e ben 70 mila accessi ai forum. Usa un linguaggio giovane per avvicinarsi agli adolescenti, e spiegare loro che c'è una strada giusta e sana per perseguire la bellezza senza cadere nel tunnel dei disturbi alimentari”.
 

09 Giugno 2010

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