Stone Center. Un ambulatorio della Asl di Biella dedicato ai pazienti con calcoli alle vie urinare

Stone Center. Un ambulatorio della Asl di Biella dedicato ai pazienti con calcoli alle vie urinare

Stone Center. Un ambulatorio della Asl di Biella dedicato ai pazienti con calcoli alle vie urinare
È un’ulteriore implementazione, nei servizi assistenziali offerti dall’urologia dell’Asl Bi, resa possibile anche grazie ad alcuni investimenti ad hoc che oggi consentono di trattare questa patologia a 360 gradi con un approccio moderno che va a vantaggio del paziente. Trattamenti sempre più mini invasivi. Tecnologie, manualità ed esperienza per un servizio a cui si accede tramite Cup.

Si chiama “stone center” ed è una nuova porta d’accesso creata all’interno dell’Asl di Biella per la diagnosi e cura dei pazienti affetti da calcoli alle vie urinarie.  Un ambulatorio, attivo ogni martedì pomeriggio presso la piastra B, a cui si accede tramite CUP con impegnativa per visita urologica.
 
È un’ulteriore implementazione, nei servizi assistenziali offerti dall’urologia dell’Asl Bi, diretta dal dott. Stefano Zaramella, resa possibile anche grazie ad alcuni investimenti ad hoc che oggi consentono di trattare questa patologia a 360 gradi con un approccio moderno che va a vantaggio del paziente.

Referente dell’ambulatorio è la dott. ssa Fabiola Liberale, supportata dal dott. Sabino Quaranta.
 
Già da diverso tempo a Biella la frammentazione dei calcoli avviene senza dover ricorrere ad intervento, grazie ad un sistema ad onde d’urto (ESWL – litotrissia extracorporea ad onde d’urto). A tale strumentazione sono stati aggiunti recentemente anche ulteriori apparecchi: ureteroscopi flessibili di ultima generazione per il trattamento endoscopico dei calcoli e nefroscopi miniaturizzati che consentono di agire per via percutanea – con un piccolo foro sul fianco –  eliminando anche calcoli di grosse dimensioni. L’acquisizione del laser ad Olmio – dono congiunto della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e della Fondazione Edo ed Elvo Tempia – ha permesso di ottimizzare al meglio l’utilizzo di questi strumenti. Tecnologia, manualità ed esperienza che si traduce soprattutto in interventi meno invasivi per i pazienti.
 
“La calcolosi urinaria – sottolinea Zaramella –  è una patologia a grande incidenza nella popolazione. Si stima che l’8% delle persone nell’arco della propria vita debba farci i conti. Sono molte le condizioni che possono determinare la comparsa di calcoli renali: l’osteoporosi, malattie intestinali, ma anche la nostra dieta occidentale. Con la collaborazione dei colleghi della nefrologia e dialisi, guidata dal dott. Mauro Berto, stiamo studiando i pazienti affetti da calcolosi anche dal punto di vista metabolico. L’obiettivo è quello di comprendere le cause e poter prevenire recidive in futuro”. 

13 Dicembre 2017

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