Tumore al seno. Grazie a screening individuati 91 casi nel 2015

Tumore al seno. Grazie a screening individuati 91 casi nel 2015

Tumore al seno. Grazie a screening individuati 91 casi nel 2015
Presentati i dati del programma. Sono state 53.088.le donne che, nel 2015 e nel 2016, si sono sottoposte allo screening mammografico in Basilicata. Il 5,92% dei casi diagnostici è risultato positivo, con 3.144 richiami. Solo nel 2015 sono stati 91 i casi di neoplasia individuati.

“Informazione, prevenzione, diagnosi precoce: sono le armi vincenti nella guerra contro i carcinomi al seno, il primo tipo di tumore per diffusione e mortalità nella popolazione femminile. Le possibilità di cura oggi sono molto aumentate tanto che, grazie alle maggiori conoscenze delle caratteristiche di questo tumore e ai progressi nella diagnosi precoce e in campo farmacologico, garantire una guarigione completa, al più alto numero possibile di donne, non è più utopia. Ma traguardo possibile, là dove entra in campo lo screening mammografico”. Ad affermarlo è la Regione Basilicata in una nota che presenta i principali dati dell’attività di screening negli ultimi due anni.

Sono state 53.088.le donne che, nel 2015 e nel 2016, si sono sottoposte a screening mammografico in Basilicata. Il 5,92% dei casi diagnostici è risultato positivo, con 3.144 richiami. Solo nel 2015 sono stati 91 i casi di neoplasia individuati.

La Regione ricorda infine che “a fine dicembre scorso, la Basilicata è stata tra le prime regioni in Italia ad aver aderito alle linee di indirizzo che raccomandano di estendere lo screening ampliando le fasce di età della popolazione coinvolta. La giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, ha esteso infatti alle donne dai 45 fino ai 74 anni di età il programma di screening gratuito per la prevenzione del tumore alla mammella, nella convinzione che sia questa la strada maestra da imboccare per avere, con le prognosi precoci, percentuali di guarigione più alte e una riduzione tanto degli interventi invasivi, quanto soprattutto dei casi di mortalità”.

25 Gennaio 2017

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