Medicina di laboratorio. Ok della Giunta al nuovo piano

Medicina di laboratorio. Ok della Giunta al nuovo piano

Medicina di laboratorio. Ok della Giunta al nuovo piano
Introduzione di nuovi modelli organizzativi, concentrazione degli esami in pochi poli altamente qualificati, appropriatezza delle richieste di analisi da parte dei medici, sviluppo dell'informatizzazione. Sono i principali obiettivi del nuovo Piano.

Via libera della Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca, al nuovo Piano della medicina di laboratorio. Introduzione di nuovi modelli organizzativi, concentrazione degli esami in pochi poli altamente qualificati, appropriatezza delle richieste di analisi da parte dei medici, sviluppo dell'informatizzazione, questi i principali obiettivi.

“Il nuovo piano – spiega Telesca in una nota – si è reso necessario per avere un assetto organizzativo unitario, indirizzato alla ricerca di sinergie, superando una certa frammentazione di visione determinata dal fatto che ogni Azienda sanitaria nel corso degli anni si è strutturata in maniera autonoma, senza un modello condiviso”.

Filo conduttore della decisione giuntale è “assicurare la validità tecnica e l'utilità clinica degli esami”. Nella logica di “fare solo quello che serve”, “anche tenendo conto – ha evidenziato l'assessore – che la non appropriatezza d'uso dei test diagnostici causa anche sprechi di risorse”.

Dunque, un programma “finalizzato non solo a gestire le attività routinarie, ottimizzando l'utilizzo delle risorse umane e delle attrezzature, in una logica di qualità delle prestazioni, ma – ha sottolineato Telesca – anche proteso a favorire, sia all'interno di ciascuna azienda sia in ambito regionale, la multidisciplinarità, l'integrazione delle competenze e la maggiore condivisione possibile delle tecnologie, come ad esempio la biologia molecolare e l'attenzione alla cosiddetta medicina personalizzata, con gli screening e i test prognostici e predittivi”.

Il piano, spiega la Regione in una nota, “apportando numerosi correttivi all'attuale organizzazione, prevede prima di tutto che gli esami siano eseguiti, per 24 ore al giorno e per 365 giorni all'anno, nelle forme che garantiscano la massima qualità ed economicità e siano quasi totalmente concentrati in poche sedi ad alta efficienza. In questo modo vi sarà anche la garanzia della stessa qualità diagnostica indipendentemente dal luogo di ricovero o di trattamento dei pazienti. E saranno anche ottimizzati i test più rari o poco frequenti”.

L'appropriatezza delle richieste di esami sarà sempre più sollecitata ai medici, sia ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta che agli specialisti ospedalieri e dell'assistenza primaria. “Si agirà sui modelli organizzativi per ottimizzare, come detto, l'utilizzo del personale e delle tecnologie, e per stimolare la condivisione delle competenze diagnostiche e delle conoscenze presenti nelle diverse strutture, con l'obiettivo di favorire l'autonomia, la crescita e la responsabilizzazione di tutte le professionalità coinvolte”.

Inoltre si svilupperà la stessa tipologia di informatizzazione in tutte le diverse strutture.”Essa – spiega Telesca – consentirà lo scambio di attività fra i diversi erogatori, faciliterà le procedure amministrative, permetterà di uniformare i comportamenti operativi e soprattutto di assicurare pari opportunità di accesso alle prestazioni a tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia, compresa la visualizzazione on line dei propri referti”.

Infine il nuovo Piano prevede l'attivazione del Comitato regionale della Medicina di Laboratorio. “Sarà proprio questo organismo ad avere il compito di definire le strategie, i criteri organizzativi ed i protocolli clinico assistenziali, di monitorare l'andamento del sistema, pianificare la formazione e supportare la direzione regionale Salute nell'implementazione delle innovazioni, nello sviluppo di iniziative di informazione alla popolazione ed in ogni altra materia ritenuta di utilità al miglioramento del sistema”. In sostanza “sarà un lavoro di grande collaborazione tra i professionisti – riassume l'assessore alla Salute – per definire modalità e tipologie di esami, da concentrare per garantire a tutti i cittadini lo stesso livello di qualità diagnostica”.

03 Aprile 2017

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