Fimp: “Bene Governo. Ora rivedere e modernizzare rete organizzativa”
“È giusto aver sottolineato che la decisione assunta dall’Esecutivo è stata determinata dai preoccupanti segnali negativi che il calo dei tassi di copertura vaccinale nel Paese stavano dimostrando – sottolinea Chiamenti -. In Italia stiamo assistendo alla ricomparsa di malattie infettive che pensavamo superate e che negli ultimi mesi hanno occupato le corsie ospedaliere con esiti purtroppo a volte infausti. Il Pediatra di Famiglia, nella sua mission di salvaguardia della salute dei bambini e degli adolescenti, non può accettare il riemergere di rischi gravi ed evitabili con una semplice vaccinazione senza farsi partecipe del problema”.
“Adesso si apre una nuova e delicata fase che comporterà la necessità di modernizzare il sistema, ridisegnare la rete organizzativa, prevedere una modalità nuova di offerta vaccinale che garantisca una maggiore facilità di accesso ai cittadini e favorire la più ampia comunicazione alle famiglie – aggiunge il presidente Fimp -. Noi pediatri di famiglia ci mettiamo a disposizione del Sistema Sanitario Nazionale per l’esecuzione delle vaccinazioni previste dal Calendario. L’obiettivo finale è raggiungere rapidamente un'inversione di tendenza delle coperture vaccinali. Grazie all’ambito fiduciario all’interno del quale si svolge il quotidiano rapporto con le famiglie e alla facilità di accesso dei nostri studi noi pediatri possiamo favorire le immunizzazione ed evitare a giovani e genitori inutili liste di attesa. Gli strumenti ci sono ma va ripensato il coinvolgimento di tutti gli operatori con ruoli e compiti ben definiti nell'ambito di una diversa organizzazione”.
“In particolare è necessario arrivare al rinnovo dell'Accordo Collettivo Nazionale fermo nelle trattative in attesa di definire un nuovo Atto di Indirizzo che sappia cogliere le istanze maturate negli ultimi mesi sia nelle trattative in corso che derivanti dalle diverse novità legislative intercorse, non ultimo questo Decreto, come da tempo stiamo richiedendo al Comitato di Settore della Conferenza delle Regioni. Noi – conclude Chiamenti – siamo pronti a fare la nostra parte e vogliamo supportare sia il servizio sanitario nazionale, vaccinando i nostri assistiti, sia le famiglie. Possiamo aiutarle a prendere coscienza che la pratica vaccinale va perseguita per convinzione e non per costrizione”.
20 Maggio 2017
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