Con 35 voti favorevoli e 28 contrari, nella serata di lunedì, l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la finanziaria per il 2018.
“Ringrazio il Parlamento, la maggioranza per la coesione e l’opposizione per il senso di responsabilità per avere rinunciato a ostruzionismi e per avere svolto l’attività emendativa che ha reso migliore lo strumento contabile. Abbiamo scritto una bella pagina per il Parlamento siciliano”, ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci.
Tra le misure più consistenti, l’istituzione di fondo per la disabilità che ammonta complessivamente a 271 milioni per il 2018. Le somme stanziate (226 milioni per i casi gravissimi più altri 40 per quelli gravi) serviranno per finanziare l’assegno di cura agli oltre 12 mila disabili gravissimi censiti dalle Aziende sanitarie e per servizi in favore di disabili gravi. È stato inoltre approvato un un emendamento che stanzia 5 milioni di euro per i piani di cura individuali per i disabili.
“Si darà così finalmente attuazione per la prima volta dopo 18 anni all'articolo 14 della legge 328 del 2000, garantendo ai disabili un percorso di integrazione nella vita familiare e sociale, nell'istruzione scolastica e nel mondo del lavoro. Saranno i Comuni, d'intesa con le aziende sanitarie provinciali e su richiesta degli interessati, a predisporre i progetti individuali» ha detto il capogruppo alla Ars di Diventerà Bellissima, Alessandro Aricò.
“Con queste cifre garantiremo l’assistenza a tutti, anche se faremo verifiche perché alcune Asp hanno accolto soltanto il 20 per cento delle domande, altri il 40 per cento ed il numero degli assistiti è salito a quota 12 mila”, ha aggiunto l’assessore alla Sanità Ruggero Razza.
Il presidente della Regione, prima della votazione, ha voluto prendere la parola per rispondere alle critiche che gli erano state rivolte nei giorni precedenti per le sue affermazioni in aula sull’impatto economico della disabilità.
“Questo non è un atto di eroismo ma il mantenimento di un impegno che avevo assunto a ottobre”, ha affermato. “È la migliore risposta alle ignobili e vergognose speculazioni politiche che sono state promosse e alimentate anche dall’interno di questo Palazzo in queste ultime ore. Si sappia – ha aggiunto – che se la disabilità è la trincea della sofferenza, lo ricordo a qualche politico spregiudicato, che io da quella trincea non ho nulla da imparare per la mia storia personale e familiare. Se non avete rispetto per il presidente della Regione abbiatelo per il padre”, ha concluso, alludendo probabilmente alla perdita del figlio, morto nel 2013 a trent’anni.
L’Ars ha inoltre approvato un emendamento M5S che raddoppia le risorse destinate all’autismo.
La norma impone alle Aziende sanitarie provinciali di destinare lo 0,2 % delle entrate per erogare le prestazioni previste dalla rete integrata dei servizi per le persone affette da autismo, spiega il M5S.
“Grazie a questo emendamento abbiamo esteso la platea dei destinatari dei servizi resi dalle Asp”, ha affermato la capogruppo del M5S all’Ars Valentina Zafarana. “In questi mesi ho ascoltato le associazioni dei familiari di persone affette da questa patologia. Hanno evidenziato criticità soprattutto in relazione alla possibilità d’accesso ai servizi pubblici. Quasi tutti i familiari denunciavano l’assenza di assistenza da parte delle Asp superati i quindici anni d’età: in pratica i pazienti erano lasciati soli. L’introduzione di questa norma consentirà una continuità assistenziale per adolescenti, ragazzi e adulti”.