Colon retto, al via campagna regionale per lo screening

Colon retto, al via campagna regionale per lo screening

Colon retto, al via campagna regionale per lo screening
In Emilia-Romagna ogni anno 600mila donne e uomini contattati per effettuare il test del sangue occulto nelle feci. Ma solo il 50% dei cittadini convocati, quelli tra i 50 e i 69 anni, accolgono l'invito ad eseguire il controllo biennale. Dal 2005, anno di avvio del progetto, nuovi casi diminuiti del 30%. E l'effetto protettivo per chi aderisce si ripercuote anche nelle fasce di età successive. Venturi: “Arma importantissima, puntiamo ad aumentare le adesioni”.

“È semplice, gratuito e funziona”. Con questo messaggio parte la nuova campagna informativa della Regione Emilia-Romagna sullo screening per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore del colon retto. Semplice perché si tratta di un esame delle feci, per la ricerca del sangue occulto; gratuito perché è a carico del servizio sanitario regionale; funziona perché dall’anno di avvio del progetto, nel 2005, i nuovi casi di questa patologia sono diminuiti del 30%. Non solo: uno studio condotto sulla popolazione che ha effettuato lo screening permette di stimare una riduzione del 30% anche della mortalità.

In Emilia-Romagna, spiega la Regione in una nota, ogni anno, sono circa 3.000 le persone che si ammalano di cancro al colon retto, il più diagnosticato negli uomini dopo quello alla prostata e al polmone, mentre per le donne è il secondo, dopo quello alla mammella. Tra le patologie tumorali, rappresenta la seconda causa di morte più frequente: “Per questo è fondamentale sottoporsi allo screening”, esorta la Regione.

“È un esame che può salvare la vita – spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi –, per questo invitiamo tutte le persone che ricevono la lettera ad eseguire il test. Per alcune patologie tumorali lo screening è la prima arma che possediamo per combatterle, e una delle più efficaci: questo programma ci permette di identificare ogni anno circa 300 persone con tumore del colon retto, di cui la metà in fase iniziale, e di rimuovere le lesioni pre-maligne in oltre 2.000 cittadini. Nonostante la sua straordinaria importanza- aggiunge Venturi-, l’adesione allo screening si ferma al 50%, e va assolutamente aumentata. Noi facciamo la nostra parte, rinnovando anche la campagna di sensibilizzazione, e ci auguriamo che sempre più cittadini, per non dire tutti, rispondano positivamente alla chiamata”.

Il programma di screening regionale è iniziato nel 2005, su tutto il territorio. Coinvolge oltre 1 milione e 200mila cittadini, cioè tutti quelli tra i 50 e i 69 anni, che vengono invitati ogni 2 anni a eseguire il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Ogni anno, quindi, sono regolarmente convocate 600mila persone, con un’adesione del 50%, percentuale analoga a livello nazionale. “E i dati dimostrano che il test funziona”, evidenzia la Regione. “Dopo l’avvio dello screening, si è registrata una diminuzione dei nuovi casi del 30% – e la medesima percentuale di riduzione stimata anche per la mortalità – nonostante quasi la metà non abbia ancora aderito al programma di prevenzione. L’effetto protettivo, per chi si sottopone al controllo, si ripercuote anche nelle fasce di età successive: infatti, anche tra i 70 e i 79 anni è stata rilevata una diminuzione significativa di casi diagnosticati”.

I contenuti della campagna
Tra i motivi di mancata adesione allo screening, rilevati da uno specifico sistema di sorveglianza, i principali sono una scarsa percezione dell’importanza di aderire e della possibilità di ammalarsi di questo tumore.
Proprio per aumentare l’adesione al programma, e allargare il beneficio a più cittadini possibili, la Regione ha deciso di avviare una campagna comunicativa di rinforzo, rinnovando il dépliant informativo, l’immagine, lo slogan e il logo.

“La prevenzione illumina” vuole ricordare l’importanza di prendersi cura della propria salute, anche in assenza di sintomi, mentre il messaggio principale della campagna – il programma di screening è semplice, gratuito e funziona -sottolinea come la prevenzione sia realmente efficace, impedendo in molti casi il formarsi del tumore e diagnosticandolo tempestivamente se già presente.

La campagna prevede una locandina, 5 miniclip che saranno visibili sui social network (in particolare Facebook) e sui canali YouTube, fruibili sul monitor di uno smartphone e della durata di circa 20 secondi; un video più informativo sulla modalità di esecuzione e sulle motivazioni per cui conviene aderire, post e banner indirizzati in particolare alle persone di età tra i 50 e i 69 anni.

Chi desidera avere altre informazioni può contattare il numero verde 800 033 033, oppure consultare il portale della sanità regionale nella sezione riservata agli screening oncologici, all’indirizzo http://salute.regione.emilia-romagna.it/screening/ dove è contenuto anche il materiale della campagna ed è possibile trovare i recapiti e l’e-mail del servizio screening della propria Azienda Usl.

25 Settembre 2018

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