Coronavirtus. Rsa, una sconfitta della burocrazia italiana

Coronavirtus. Rsa, una sconfitta della burocrazia italiana

Coronavirtus. Rsa, una sconfitta della burocrazia italiana

Gentile Direttore,
a seguito dei “presunti” gravi fatti accaduti in alcune RSA pugliesi, balzati alla cronaca su denuncia degli organi di stampa, su cui sta indagando la magistratura e su cui vorremmo chiarezza, tutti si stupiscono e gridano allo scandalo. Tutti richiedono un potenziamento degli organici. Tutti hanno però dimenticato le battaglie fatte dalle Organizzazioni sindacali e dagli Ordini degli Infermieri della Puglia sul Regolamento regionale sulle RSA, in cui ognuno nell’ambito delle proprie prerogative, aveva richiesto un potenziamento degli organici.

Ero presente in audizione con la tecnostruttura regionale quando fu detto che gli organici indicati nella bozza di regolamento regionale rispettavano gli Standard nazionali e che non era possibile ritoccarli in melius perché “i soldi erano quelli. Se si fossero potenziati gli organici, si sarebbe dovuto ridurre il numero dei soggetti da assistere”.

Solo oggi ci si accorge che gli standard nazionali non garantiscono un degno processo di cura alle persone affette da disabilità.
Finalmente tutti hanno preso atto che tagliare sulla spesa del personale riduce la qualità dell’assistenza.

Le RSA rappresentano un importante luogo di cura che si frappone tra l’ospedale e l’assistenza domiciliare e che accoglie molto spesso persone prive di sostegno familiare.
Siamo nel 2020 ma la visione della sanità è ancora miope ed ospedalocentrica, producendo un disallineamento che non valorizzare l’importanza dell’assistenza domiciliare e residenziale per i soggetti privi di assistenza familiare.

Per correggere gli errori dobbiamo riprogettare le RSA e gli organici, dobbiamo rivedere gli standard di accreditamento e puntare ad una assistenza di qualità.
Potenziare gli organici con Infermieri ed Oss consente di ridare dignità al “processo di cura”.
Ma questo non basta.
Dobbiamo pensare ad una RSA che garantisca ad Infermieri ed OSS il giusto riconoscimento per il lavoro prestato e per le professionalità messe in campo.
Molti in queste ore si lamentano della fuga degli Infermieri dalle RSA per rispondere alla chiamata delle ASL Pugliesi.
Qualcuno ha anche denigrato tale comportamento o ha addirittura cercato di limitare tale diritto di scelta.
La motivazione è una sola.

Se ci fosse stato il giusto riconoscimento economico per il servizio prestato, nessun Infermiere lascerebbe mai così facilmente una RSA o una Casa di riposo.
Senza un riconoscimento da parte della comunità della propria utilità sociale e il giusto riconoscimento economico, i Professionisti Infermieri saranno sempre orientati verso la sanità pubblica che, anche se in maniera insufficiente, è almeno un po’ più gratificante.


 


Pierpaolo Volpe
UIL FPL Taranto

Pierpaolo Volpe

09 Aprile 2020

© Riproduzione riservata

Disavanzi regionali della sanità: un “profondo rosso” in cui è cambiata la natura del problema 
Disavanzi regionali della sanità: un “profondo rosso” in cui è cambiata la natura del problema 

Gentile Direttore, negli ultimi anni il disavanzo sanitario regionale, come ricostruito pochi giorni fa qui su Qs che ha parlato di “profondo rosso” (a proposito, complimenti per la nuova veste...

Pronto Soccorso, il grido dei medici: “Così la sanità pubblica ci sta uccidendo”
Pronto Soccorso, il grido dei medici: “Così la sanità pubblica ci sta uccidendo”

Gentile Direttore,  che cosa ha indotto lo scrittore Tiziano Scarpa a definire il libro “La giusta distanza dal male”di Giorgia Protti, giovane medica al suo primo incarico in Pronto Soccorso...

Ricominciare dalla prevenzione: prendersi cura dell’Italia che cambia. La visione di Boehringer per un Paese più sano
Ricominciare dalla prevenzione: prendersi cura dell’Italia che cambia. La visione di Boehringer per un Paese più sano

Gentile Direttore, in Italia, 24 milioni di persone convivono con almeno una patologia cronica. Un numero che non rappresenta più un semplice dato epidemiologico, ma il segno tangibile di una...

Istituire la scuola di specializzazione di medicina generale per valorizzare la professione
Istituire la scuola di specializzazione di medicina generale per valorizzare la professione

Gentile Direttore,l’ASSIMEFAC, da sempre impegnata a rendere la formazione in Medicina Generale/Medicina di Famiglia disciplina accademica, prende atto, con estrema soddisfazione, dell’emendamento 71.0.3 alla Legge di Bilancio, presentato dai senatori...