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Distribuzione Abruzzo. Intersindacale sanitaria abruzzese contro l’istituzione di un Centro regionale

Per l’Intersindacale la delibera 32 del 31 gennaio scorso sarebbe una “mera operazione tecnica per dare un ruolo e una dignità ad un Servizio che comunque viene già svolto dal 2017 con lo stesso personale. Peccato che la suddetta Delibera sia priva, nella sua stesura, degli elementi basilari della contrattazione pubblica in materia di incarichi”. In una lettera a Verì le proposte per correggere il provvedimento. LA LETTERA

05 APR - L’Intersindacale sanitaria abruzzese scrive all’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, per chiedere un incontro sulla delibera 31 del 31 gennario scorso con la quale la Giunta Regionale ha istituito il nucleo regionale DPC (Distribuzione per nome e per conto), incardinato nella ASL di Pescara e ne ha identificato gli adempimenti, l’organico e i costi ( 260.000 euro da stornare dai fondi regionali). Si tratterebbe infatti, per l’intersindacale, di “mera operazione tecnica per dare un ruolo e una dignità ad un Servizio che comunque viene già svolto dal 2017 con lo stesso personale e con modalità che si sono affinate nel corso degli anni. Peccato che la suddetta Delibera sia priva, nella sua stesura, degli elementi basilari della contrattazione pubblica in materia di incarichi”.

Nella lettera si evidenzia, tra le altre cose, come quella abruzzese sia l’unica realtà “a livello nazionale in cui il Nucleo DPC sia incardinato presso una ASL con personale della stessa ASL, in quanto solitamente ii Nucleo è regionale a tutti gli effetti, sia per l'ubicazione che per il personale”. L’Intersindacale non contesta tanto la scelta, tuttavia “è mancato i l passaggio della manifestazione d'interessi a cui potevano partecipare tutte le ASL con specifico progetto. E la ASL di Pescara sicuramente ne sarebbe riuscita avvantaggiata in considerazione del fatto che il Nucleo è stato istituito in questa Azienda dal 2017 e sicuramente ha assolto con puntualità a tutte le funzioni attribuite……. Il provvedimento regionale non avrebbe cambiato sicuramente la valenza dell'atto senza dar luogo a inutili contestazioni”.

Inoltre, osserva l’intersindacale, “l’identificazione del Coordinatore, poi, è stata fatta senza previo bando a cui avrebbero potuto partecipare altri colleghi………e ha valenza di vera e propria nomina diretta!”.

L’intersindacale avanza quindi le proprie proposte, ad integrazione della DGR 32/2023. Tra queste, che l'incarico di coordinatore sia in capo ad un titolare di incarico di UOC per le responsabilità connesse al ruolo definite sulla base del CCNL di appartenenza. Che l'incarico di coordinatore deve essere legato ad una durata (massimo tre anni) a specifici obiettivi da assolvere. Che il raggiungimento degli obiettivi deve essere verificato periodicamente. Che siano individuare le risorse necessarie “che non gravino sul tetto del personale in capo a ciascuna ASL, ma che vengano individuate risorse ad hoc.

05 aprile 2023
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