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Pescara. Denuncia 5 Stelle: “All’ospedale di Penne mancano i materiali per osteosintesi: tra una settimana stop agli interventi di chirurgia ortopedica”

La denuncia arriva dal vice presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale abruzzese Domenico Pettinari (M5S). “Non possiamo perdere le eccellenze che sono rimaste per motivi così futili come la mancanza di viti, placchette e altri componenti per la chirurgia ortopedica”.

03 APR - Solo una settimana di autonomia per il reparto di Ortopedia del presidio ospedaliero di Penne (PE) che tra pochi giorni dovrà interrompere gli interventi chirurgici a causa del mancato reintegro di materiali di osteosintesi.

A denunciare la situazione è stato il vice presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale abruzzese Domenico Pettinari (M5S).

“L'assessore regionale Paolucci e il direttore della Asl Pescara devono immediatamente intervenire affinché presso il reparto sia reintegrato il materiale necessario ad eseguire gli interventi”, ha affermato Pettinari. “Una struttura già martoriata dal riordino della sanità messo in atto dal Governo regionale non può perdere anche le eccellenze che sono rimaste per motivi così futili come la mancanza di viti, placchette e altri componenti per la chirurgia ortopedica. La nostra visita ispettiva - ha aggiunto - ha portato alla luce anche delle necessità relative al reparto di Gastroenterologia. Un'eccellenza per questo nosocomio che però sta per essere depotenziata da struttura dipartimentale a struttura semplice sotto la Gastroenterologia dell'Ospedale di Pescara. Un declassamento che si traduce in diminuzione del personale, diminuzione dei fondi e meno autonomia di gestione del reparto. Tutto questo è inaccettabile se posto già nel quadro dei tagli che sono stati effettuati in questo ospedale".
 
"La Gastroenterologia di Penne è un'eccellenza regionale con mobilità attiva. Infatti qui - ha detto ancora Pettinari - vengono pazienti dal Molise, dal Lazio e anche dalle Marche. I numeri parlano chiaro: al 31 dicembre sono state eseguite circa 600 ecoendoscopie diagnostiche interventistiche, oltre ad altre metodiche interventistiche, raggiungendo un numero di prestazioni di circa 4.500 esami l'anno. Inoltre nel reparto si esegue lo screening del cancro colon-retto ottenendo 40 per cento in più di adesione nello screening nell'area vestina. Alla luce di questi numeri - ha concluso il consigliere regionale - un Governo regionale responsabile farebbe di questo reparto un Centro di riferimento regionale ed interregionale, garantendo anche la formazione per tutte le metodiche interventistiche di endoscopia avanzata”.

03 aprile 2018
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