Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Lunedì 29 APRILE 2024
Abruzzo
segui quotidianosanita.it

Abruzzo. Ecco perché Anaao boccia il piano di riordino ospedaliero

23 DIC - Gentile Direttore,
l’Anaao, che rappresenta anche in Abruzzo la gran parte dei medici ospedalieri, ritiene opportuno esprimere il proprio dissenso rispetto al recente piano presentato dall’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, al tavolo nazionale di Governo. Le motivazioni sono legate al fatto che tale piano va in deroga al decreto Lorenzin istituendo un numero maggiore di unità operative complesse rispetto a quelle previste e, soprattutto, non prevedendo, come sarebbe stato opportuno, due Dea funzionali di secondo livello L’Aquila-Teramo e Pescara-Chieti.
 
In questo modo, quindi, non favorisce quelle unioni funzionali di cui l’Abruzzo ha un’estrema necessità al fine di ottimizzare le risorse. Anzi, si fa l’esatto contrario, cioè si confinano gli ospedali in una riserva indiana dove il rischio è quello di lasciarli morire lentamente tra carenze di personale e risorse.

Inoltre, questo piano di riordino penalizza e dimentica le aree interne e l’esempio più eclatante è quello delle chirurgie toraciche, quattro  nell’area costiera e nessuna nelle aree interne.

A questo riordino fa invece da contraltare una riforma epocale, come quella della Asl unica territoriale che non è stata neanche discussa in Consiglio regionale o con le forze sociali e dove è prevedibile che i privati faranno la parte del leone. Come peraltro dimostra la recente polemica che ha visto protagonisti, loro malgrado, i due direttori generali delle Asl di L’Aquila e Chieti ai quali è stato chiesto di prevedere l’oscillabilità del budget mensile per le prestazioni degli operatori privati anche del 20%, a prescindere da qualsivoglia autorizzazione delle stesse Asl, riaprendo di fatto una mala pratica che ha arrecato in passato tanti danni ai bilanci della sanità abruzzese.

Tutto ciò ripropone modelli già falliti altrove, come ad esempio nella vicina Regione Marche costetta a fare marcia indietro sull’ipotesi di una Asl unica, e contraddice anche quanto dichiarato in campagna elettorale dal presidente Marsilio, il quale aveva bocciato la proposta di un’azienda sanitaria unica avanzata a suo tempo dal centrosinistra. Inoltre, nonostante nella recente Finanziaria il Governo nazionale abba stanziato quasi tre miliardi per l’edilizia sanitaria, si continuano ad ignorare situazioni drammatiche come  quella dell’ospedale di Avezzano, obsoleto  e poco sicuro anche perchè situato in una delle aree maggiormente sismiche d’Europa.

L’Anaao da anni propone di istituire due aree vaste, L’Aquila-Teramo e Pescara-Chieti, sulle quali creare una rete di collaborazioni tra i vari territori e, soprattutto, chiede di velocizzare i concorsi per assumere personale sanitario ed evitare la fuga dei nostri giovani verso le più efficienti regioni del centro-nord.

Da qui riteniamo che si debba ripartire e per questo invitiamo la Regione a tornare sui propri passi ascoltando la voce di chi è impegnato direttamente, sul campo, a garantire il diritto alla salute dei cittadini.

Dott. Alessandro Grimaldi
Segretario Anaao-Assomed Abruzzo


23 dicembre 2019
© Riproduzione riservata

Altri articoli in QS Abruzzo

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy