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Le gravi omissioni e i paradossi della sanità abruzzese

09 NOV - Gentile Direttore,
nel 2015 è stato emanato il DM 70 (Decreto Lorenzin). La Regione ha più volte redatto e deliberato Piani di riorganizzazione della Rete Ospedaliera, ma il Tavolo Interministeriale Salute/Economia e Finanza, che valida le deliberazioni delle regioni in piano di rientro, non li ha validati per ben 6 volte in circa 5 anni; ci si ostina infatti a non prevedere nessun Ospedale di 2° livello ma “funzioni di 2° livello” sparse in più Ospedali.
 
Questa la cronistoria delle 6 bocciature
1) Prima bocciatura: seduta del 26.07.2017, il verbale a pagina 64 e a pagina 75 tra le conclusioni afferma:“ .. si richiama quanto previsto dal (DCA n. 79/2016) in ordine all’impegno di individuare i DEA di 2° Livello nelle strutture ospedaliere con il maggior numero di funzioni di HUB nelle reti tempo dipendenti”-
2) Seconda bocciatura: seduta del Tavolo del 13 novembre 2017.
3) Terza bocciatura: seduta del 15 novembre 2018, pagina 26 del verbale “L’integrazione funzionale prevista non risponde al criterio di allocazione in un’unica struttura delle discipline di alta complessità, specifiche del DEA di II livello –
4) Quarta bocciatura: seduta del 19 e 26 maggio 2020, nelle pagine 53/54 a proposito della Rete Ospedaliera si precisa che essa va adottata nel rispetto del DM 70/2015, dato che il documento redatto si ostina a spalmare le discipline ad alta intensità in vati Ospedali.
5) Quinta bocciatura: seduta del 4 ottobre 2020, a pagina 3 del verbale si ribadisce, data l’evidente protervia riscontrata, che la Rete Ospedaliera va deliberata nel rispetto del DM 70/2015. Inoltre a pagina 103 si ingiunge alla Regione di inviare la REVISIONE della Rete medesima entro il 30 ottobre 2020 per la valutazione dello specifico Tavolo DM 70. Termine naturalmente disatteso.
6) Il 3 e 4 agosto 2021 la riunione dei rappresentanti della Regione Abruzzo con rappresentanti del Tavolo per una presentazione preliminare di una nuova proposta di Rete Ospedaliera, contenuta nella deliberazione di Giunta 462/C, va molto male. Infatti il verbale della riunione congiunta del Tavolo Tecnico Verifica degli Adempimenti e Comitato Verifica dei LEA con l’Abruzzo (20 luglio/5 agosto) a pag. 65 boccia (sesta bocciatura) la Regione come inadempiente sull’assistenza ospedaliera.
 
A fronte di questo vergognoso stallo politico/amministrativo, la regione Abruzzo è tuttora l’unica non dotata di Ospedali (quindi di DEA) con qualifica di 2° livello, l’unica in cui la prescritta organizzazione gerarchica degli Ospedali per complessità in 3 livelli, si ferma a 2, con le discipline ad alta complessità sparse qua e là! Ma è dotata di 2 facoltà di Medicina e Chirurgia, una ogni 650 mila abitanti (media italiana una ogni 1,6 milioni), che tacciono sull’argomento invece di dare un doveroso contributo tecnico-clinico.
 
Ma ci sono altri paradossi: per esempio nell’ultimo Piano redatto sopra citato: un Ospedale, di gran lunga il maggiore della regione (Pescara) di 650 posti-letto, 97.000 accessi annui al Pronto Soccorso e 27.000 ricoveri, ha la stessa classificazione (1° livello) di un Ospedale di 140 posti-letto, 18.000 accessi al Pronto Soccorso e 4.200 ricoveri (Sulmona) . Clamoroso caso di analfabetismo programmatorio tecnico-politico.
 
Ancora: nessuna forza politica protesta o propone una seria Rete Ospedaliera, dato che le bocciature ministeriali hanno riguardato entrambi gli schieramenti e quindi tutti i partiti: nessuno attacca nessuno su queste tematiche. Ma, cosa ancora più grave, non protestano neanche i sindacati sia generali che medici e delle professioni sanitarie, timorosi di pestare piedi ma non rendendosi conto dei gravi danni ai diritti dei pazienti e dei cittadini abruzzesi, tuttora privi del servizio salvavita svolto dai DEA di 2° livello!
 
A rendere vieppiù grave la situazione c’è anche il rischio che la mancanza di una Rete Ospedaliera validata dal Tavolo Interministeriale, blocchi la quota dell’Abruzzo (210 milioni) nel contesto della ripartizione dei fondi comunitari del PNRR in corso di definizione.
 
Quale soluzione ? Prescindendo da un eventuale interessamento della magistratura ordinaria (omissione?, negligenza?, imperizia?), abbiamo richiesto più volte un Commissario ad Acta che si occupi della rete ospedaliera. Lo abbiamo fatto anche recentemente, lo scorso agosto, attraverso una riunione da remoto con il capo della segreteria tecnica del ministro Speranza, dott. Stefano Lorusso, (nominato da poco DG dell’Unità di Missione PNRR per il punto 6-Salute) con la partecipazione della presidente della Commissione Sanità e Igiene del Senato, senatrice Annamaria Parente, di alcuni di noi medici della Consulta Clinica e soprattutto dei delegati di 15 Associazioni dell’utenza.
 
P.S. Da evidenziare che chi spera in una revisione e riformulazione di un “nuovo DM 70”, sarà fortemente deluso. La bozza del “nuovo” DM 70, come esaustivamente spiegato da Claudio Maria Maffei su questo quotidiano qualche giorno fa, mantiene l’impianto del decreto madre. E in particolare per quanto concerne la classificazione degli ospedali, assolutamente fedele al DM in vigore.
 
Antonio Ciofani
Portavoce Consulta Clinica per il Dea di 2° Livello – Pescara
 
Fiorella Cesaroni
Coordinamento delle Associazioni dell’Utenza

09 novembre 2021
© Riproduzione riservata

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