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Calabria. Oliviero e Scura sempre più ai ferri corti. Il commissario: “Singolare che chi è sotto piano di rientro pensi di poter giudicare i provvedimenti dell’organo sostitutivo nominato dal Governo”

Il commissario ad acta risponde alla lettera inviatagli dal presidente. “Nell’eventualità che gli organi regionali ritengano che siano stati assunti provvedimenti illegittimi, nulla vieta agli stessi di assumere le opportune iniziative dinanzi alle competenti Autorità giurisdizionali. Al di fuori di quelle sedi la Struttura Commissariale non discetterà, né è tenuta a farlo, della legittimità degli atti adottati”. 

04 GEN - “Egregio Presidente, ho preso atto con notevole sbigottimento del contenuto della sua nota. Temo che su tutti gli argomenti descritti il livello delle informazioni che Le pervengono sia del tutto insufficiente e fuorviante". È quanto scrive il Commissario ad acta del Piano di rientro dal deficit sanitario della Calabria, Massimo Scura, in risposta alla lettera inviatagli dal Presidente della Regione, Mario Oliverio.

“E' quanto meno singolare - scrive Scura nella lettera resa nota dall’Ansa - che gli organi istituzionali di una Regione sottoposta a piano di rientro assurgano a giudici di legittimità dei provvedimenti adottati da un organo governativo che, per sua vocazione, ha chiaramente dei poteri sostitutivi rispetto a quelli spettanti agli stessi organi regionali che hanno espresso la censura. Nell’eventualità che detti organi regionali ritengano che siano stati assunti provvedimenti illegittimi, nulla vieta agli stessi di assumere le opportune iniziative dinanzi alle competenti Autorità giurisdizionali per provocare, ove realmente sussistente, la rimozione della illegittimità o semplicemente la sua censura. Al di fuori di quelle sedi la Struttura Commissariale non discetterà, né è tenuta a farlo, della legittimità degli atti adottati. Fermo ed impregiudicato ogni rimedio a tutela del buon nome e dell’onorabilità del Commissario e del Sub Commissario”.

“Quanto alla asserita carenza di istruttoria – scrive ancora il Commissario - il Dirigente generale del Dipartimento si è rifiutato di sottoscrivere alcuni dei principali atti di programmazione previsti dal piano di rientro, quali i DCA 30/2016 e 64/2016 di riorganizzazione della rete ospedaliera; il DCA 31 sull’autorizzazione all’esercizio della Marrelli Hospital ed il DCA 113/2016 di approvazione dei programmi operativi 2016-2018, che rappresentano il piano industriale della sanità calabrese e la cui approvazione è richiesta dalla legge statale. Tutti i provvedimenti ora richiamati sono stati redatti con la collaborazione dei dirigenti di settore del Dipartimento stesso e, soprattutto, pienamente condivisi ed approvati dai Ministeri vigilanti, a riprova della pretestuosità delle censure mosse nella Preg.ma che si riscontra. Tali provvedimenti prevedono un cronoprogramma di attività con relative scadenze, idonee, se rispettate, a fare uscire la Regione Calabria dal Piano di rientro nei tempi concordati con il Governo”.

Quanto al “sospetto da Lei adombrato, in merito alla ‘strana coincidenza’ tra ‘la sollecitudine nell’illegittima distribuzione delle risorse e la Legge di Stabilita’ 2017’, è offensivo nei miei confronti e nei confronti del Subcommissario. Forse Lei si riferisce agli anni fino al 2014, quando i ‘budget’ si distribuivano a ottobre-novembre dell’anno in corso, ossia a consuntivo, con il rischio di dover pagare degli extra budget e per giunta delle prestazioni spesso inappropriate. Dal 2015 non si distribuiscono più ‘budget’; si acquistano invece dai privati prestazioni appropriate e riguardanti i 70 Drg maggiormente soggetti a mobilità extra regionale, secondo regole condivise con i privati stessi. Il fatto poi che si riesca a farlo prima dell’inizio dell’anno di riferimento è coerente con il programma operativo e il tutto è molto apprezzato dagli stessi erogatori privati, che hanno un intero anno per programmare la loro attività. Quanto al Dca 134/2016 sulle 616 assunzioni a tempo indeterminato e la proroga di numerosi contratti a tempo determinato, Le faccio notare che esso è il frutto di un lavoro iniziato a febbraio e dei continui confronti con i direttori generali/commissari delle aziende, che hanno sollecitato le stesse assunzioni, come dimostrano le innumerevoli note da loro inviate alla struttura commissariale e i verbali di riunione da loro sottoscritti il 30 ottobre, il 12 e il 19 dicembre 2016 con la struttura commissariale e, quando presente, con il dirigente di settore del Dipartimento. Del resto pensare di attivare nuovi servizi o di migliorare l’assistenza ai pazienti senza nuovo personale mi sembra un’utopia”.

“Non ultimo – prosegue Scura - va ricordato che il pacchetto assunzioni, peraltro condiviso con i ministeri affiancanti dell’Economia e della Salute, come è noto al dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute e al dirigente di settore presenti agli incontri a Roma, risolve il problema occupazionale di molti giovani che rischiavano di vedere le loro graduatorie non più utilizzabili dopo il 31 dicembre 2016 e quindi di veder sfumare la possibilità di un lavoro a tempo indeterminato”.

“Infine - conclude Scura - le Sue considerazioni di natura squisitamente politica non richiedono un mio commento, in quanto non di mia competenza”.

04 gennaio 2017
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