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Campania. Tar Salerno sospende gli avvisi di mobilità. "Eccessivo peso dei colloqui individuali". Arriva il via libera allo sblocco del turnover

Nel mirino il provvedimento con cui l’Asl di Avellino ha deliberato l’avviso pubblico per un posto di dirigente medico nell’area della radiodiagnostica. I giudici amministrativi lamentano un "indebito diaframma di discrezionalità attraverso la previsione del colloquio e peraltro dal peso prevalente in termini di punteggio assegnabile”. Con lo sblocco del turnover dovrebbero essere circa mille i nuovi assunti tra personale sanitario e del comparto

02 DIC - Avvisi di mobilità tra le Regioni: no all’eccessivo peso dei colloqui individuali per la selezione di personale sanitario dirigente. Il Tar Salerno, con ordinanza n. 01971 dello scorso novembre, ha accolto la domanda cautelare di sospensiva avanzata da uno dei concorrenti. Nel mirino il provvedimento con cui l’Asl di Avellino ha deliberato, il 23 ottobre scorso, l’avviso pubblico per la mobilità in entrata per un posto di dirigente medico nell’area della radiodiagnostica. “Risulta plausibile - scrivono i giudici amministrativi di prime cure – la censura con la quale si lamenta l’introduzione di un indebito diaframma di discrezionalità attraverso la previsione del colloquio e peraltro dal peso prevalente in termini di punteggio assegnabile”. Punteggio che in questo caso assomma al 50 per cento del totale. La selezione del dirigente resterà bloccata dunque, almeno fino al 26 marzo del 2015 quando è fissata l’udienza pubblica.
 
Un’ordinanza che conferma i timori avanzati a più riprese, negli ultimi mesi, dalla Confederazione italiana medici ospedalieri (sezione Campania) su una possibile spirale di contenzioso in seguito alla formulazione degli avvisi di mobilità concepiti “non già come trasferimenti di contratti già in essere con il Servizio sanitario nazionale e quindi soprattutto attraverso una comparazione dei titoli come stabilisce la Cassazione – avverte Antonio De Falco segretario regionale della Cimo– bensì come veri e propri concorsi ex novo”.

Via libera allo sblocco del turn-over
La Campania, intanto, nei giorni scorsi ha ottenuto il definitivo via libera dal tavolo di verifica sui Lea per l’accelerazione delle procedure di sblocco alle nuove assunzioni che aprono le corsie al 15 per cento del personale andato pensione negli ultimi anni. In totale dovrebbero essere circa mille i nuovi assunti tra personale sanitario e del comparto. La prima tranche, sbloccata un anno fa, conta 108 unità e la seconda a marzo di quest’anno altre 43 profili. In attesa ci sono inoltre 200 professionisti arruolabili da assumere sul consuntivo maturato nel 2012 e nel 2013. Ingressi nei ruoli da condurre in porto con i concorsi a partire da gennaio del 2015 ma il nuovo scoglio che si profila all’orizzonte è proprio quello della mobilità. La precedenza è data al trasferimento interregionale, a costo zero per il Servizio sanitario.
 
L’iter è diventato però complesso. “Fino pochi anni fa – aggiunge De Falco - era un percorso facilitato per la Sanità che prevedeva il solo nulla osta dell’azienda di accoglienza a fronte di un silenzio assenso dell’ente di provenienza da perfezionare entro 90 giorni dalla richiesta. Ora tutto cambia: il via libera della Asl o ospedale di provenienza è dirimente. E gli avvisi pubblici hanno la precedenza sui concorsi per nuove assunzioni. A stabilirlo è la legge 165 del 2001, poi modificata dall’ex ministro Brunetta. Percorsi che in Campania viaggiano con il freno tirato”. In effetti le modalità di reclutamento di Asl e ospedali si segnalano per scarsa trasparenza laddove, anziché essere per soli titoli si dà troppo spazio alla discrezionalità dei colloqui come sottolineato dalla recente ordinanza del Tar.
 
Nelle settimane scorse altri 8 dirigenti di Radiologia provenienti da fuori regione e da anni nei ruoli del Servizio sanitario sono stati tutti bocciati in risposta all’avviso pubblico del Cardarelli. Anche qui il punteggio per il colloquio è stato dirimente. Non va meglio per gli infermieri che in altre Asl campane si sono visti sbarrare il passo da inediti colloqui e addirittura selezioni preconcorsuali.
 
”Una sentenza della suprema Corte – sostiene De Falco - dice che tali trasferimenti rispondono al negozio stabilito dal codice civile sui quali ha potestà esclusiva lo Stato. Di più, il contratto della dirigenza medica e le altre leggi che regolano le prove concorsuali stabiliscono che 60 punti siano assegnati per i titoli, 40 per le prove di esame scritte e solo 10 punti al colloquio ma solo per la selezione di primari. Ora la maggior parte, se non tutti gli avvisi di mobilità (volontaria, regionale interregionale, a tempo determinato o indeterminato) prevedono in Campania il colloquio attribuendogli almeno 50 punti. Riteniamo pertanto che tali modalità siano illegittime ma a nulla è valso finora farlo presente agli interlocutori istituzionali, Ministero e Regione. Il rimpallo di responsabilità di stampo burocratico, come era prevedibile apre ora la strada alla carta bollata e saranno i tribunali a dirimere la questione. A tutto danno della sanità regionale che vedrà allungarsi i tempi per le nuove assunzioni che darebbero ossigeno al personale stressato e sottoposto a turni massacranti”.
 
Rientro dei cervelli sbarrato
“Tra l’altro si tratta di professionalità campane che chiedono di rientrare dopo decine di anni di lavoro ed esperienze proficua in altre regioni. Medici esperti e qualificati che tali avvisi e bocciature mortificano oltre ogni logica”. “Se si vuole dare spazio ai precari va sottolineato che la stabilizzazione – conclude Roberto D’Angelo, segretario Cisl Medici di Napoli - dovrebbe seguire un autonomo percorso in base ad un Dpcm che il ministero si è impegnato ad emanare a breve anche perché tale personale è già in attività e dunque, ancorché stabilizzato, non modificherebbe l’attuale assetto organizzativo di Asl e ospedali ormai in serie difficoltà a garantire gli standard di sicurezza”.
 
Ettore Mautone 

02 dicembre 2014
© Riproduzione riservata

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