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Campania. Direttori generali Asl, De Luca deciderà da “solo”. Cambiata la norma sulle nomine

Via libera a maggioranza in quinta Commissione sanità. La norma semplifica le procedura di nomina dei manager di Asl e ospedali. Sparisce la commissione di valutazione e le designazioni sono assunte dal governatore attingendo agli albi degli idonei, regionale e nazionale. A stretto giro il passaggio in Aula. IL TESTO.

26 MAG - Approvata a maggioranza, in Quinta commissione Sanità presieduta da Raffaele Topo (Pd) la proposta di legge per la semplificazione delle procedure di nomina dei direttori generali di Asl e ospedali della Campania. 
 
La norma, che imbocca in discesa l’Aula del parlamento regionale, dovrebbe incassare il via libera dell’assemblea a stretto giro, già nella prossima seduta. L’obiettivo è procedere alle nomine entro la prossima estate subito dopo l’approvazione del piano sanitario territoriale su cui è al lavoro la strutture territoriale e da licenziare entro giugno per completare il ridisegno della Sanità regionale dopo il via libera, nei giorni scorsi, al Piano ospedaliero regionale. 
 
La proposta di legge che rivoluziona le procedure di nomina dei manager della Sanità porta la firma di tutti i capigruppo di maggioranza ed è stata iscritta all’ordine del giorno della seduta della Commissione Sanità in fretta e furia, addirittura ancor prima di essere depositata in Segreteria Generale.
 
La legge modifica l’impianto della legge regionale n. 32 del 1994, di recepimento del decreto legislativo 502 del 1992, ed elimina alcuni passaggi, considerati farraginosi nell’impianto delle regole che la Regione stessa, a guida De Luca, aveva modificato con una norma ad hoc nell’agosto dello scorso anno (la 124). In pratica sparisce il gruppo di saggi, tre per ogni Asl, deputato a individuare cinque papabili con i migliori titoli, tra cui il presidente della Regione avrebbe dovuto sceglierne uno con i migliori titoli.
 
La norma ora modificata andrà all’approvazione probabilmente con la fiducia e prevede la possibilità, per il presidente della Regione, di scegliere direttamente un direttore attingendo all’albo dei 485 idonei su scala regionale ora allargati all’albo nazionale istituito dal ministero.  
 
De Luca: “Piazza pulita della burocrazia”
“La nuova legge regionale sulle nomine dei direttori generali – avverte il presidente De Luca in risposta alle critiche piovute dall’opposizione - serve a fare quello che fa la Regione Veneto, ossia evitare di perdere un anno e mezzo di tempo senza poter nominare i direttori generali".
 
"La procedura è talmente burocratizzata – spiega - che per designare un direttore bisogna aspettare che le commissioni si riuniscano e facciano le cinquine e le terne. Facciamolo finita".
 
“Il presidente della Regione – ha spiegato De Luca -  può nominare comunque i commissari, con il problema che questo, una volta nominato, non è che si mette a lavorare, sapendo che se ne deve andare nel giro di due-tre mesi. L'obiettivo è invece accelerare i tempi, in un quadro di assoluta trasparenza, e mettere i direttori generali in condizione di lavorare su obiettivi. Mentre i commissari di governo non hanno obiettivi i direttori generali li avranno e saranno valutati”. A microfoni spenti De Luca rimarca quanto accaduto al Cardarelli dove per eliminare le barelle è stato necessario il suo intervento da “bad manager” laddove, invece, sarebbe stato necessario l’intervento del management aziendale.
 
Topo: “Una legge per semplificare e governare”
E’ una legge – dice Raffaele Topo (Pd) presidente della Commissione - che punta alla semplificazione delle procedure, evitando il trascinamento di un’attività commissariale di molte aziende che va avanti dall’ottobre del 2014  e che durerebbe ancora mesi. Puntiamo a superare la stagione dei commissariamenti e aprire quella delle decisioni e delle scelte”.
“Le leggi regionali, l’ultima a firma dell’ex presidente Caldoro, che sono intervenute in materia di nomina dei manager, hanno determinato tempi molto lunghi per la scelta dei vertici delle aziende sanitarie e, quindi, un sostanziale blocco delle attività. Ciò è di importanza strategica vitale – sottolinea Topo – perché, prima dell’estate, dovremo attuare, come sanità campana, provvedimenti cruciali come il nuovo Piano ospedaliero”.
 
“Quanto alle accuse delle opposizioni circa la presunta inopportunità di discutere di questo provvedimento in campagna elettorale – conclude -, evidenzio che le elezioni regionali si sono svolte un anno fa e la Regione guidata da Vincenzo De Luca ha un solo dovere: governare nell’interesse dei cittadini della Campania”. 
 
Le opposizioni: norma inopportuna
“A venti giorni dall’approvazione della legge n. 20 del dicembre 2015, quella che in nome della lotta alla burocrazia ha abolito l’Arsan, la Regione avrebbe dovuto aggiornare l’elenco degli idonei alla carica di Direttore Generale di Asl e Aziende Ospedaliere e modificarne i criteri di nomina e non l’ha fatto”, avverte il capogruppo di Forza Italia Armando Cesaro  - inoltre con il Collegato alla Legge di Stabilità regionale approvato il 5 aprile scorso sono state modificare nuovamente le norme in materia di nomina dei manager della sanità e adesso, dopo neppure 60 giorni ancora un cambio”.
 
Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle aggiunge: “Avevamo presentato emendamenti e autonome proposte di legge che andavano nel verso di velocizzare semplificare e salvaguardare il merito delle scelte in base ai titoli e alle esperienze. Ma evidentemente non è questo l’obiettivo che si intende perseguire quanto invece lottizzare e spartire incarichi”.  
 
Ettore Mautone

26 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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