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Screening e diagnosi precoce dei tumori: in campo la Asl Napoli 2 nord con #selfiecare

Prevenzione, screening di popolazione e diagnosi precoce dei tumori: in Campania le Asl sono all’anno zero e in attesa che decolli il potenziamento dei Lea previsto dal decreto su Terra dei fuochi, le aziende sanitarie coinvolte nei 90 Comuni inseriti nel recinto delle zone maggiormente a rischio corrono ai ripari avviando strutturali campagne di screening

14 MAR - La Asl Napoli 2 nord dà il via a #selfiecare, la campagna di prevenzione dei tumori che coinvolgerà circa 680 mila pazienti in 3 anni, attraverso il passaparola dei “selfie”, i medici di famiglia e incontri pubblici.
 
In Campania la vita media delle persone paga pegno e dura meno che al Nord: 4 gli anni, in media, che sia gli uomini, sia le donne, sono costretti a eliminare dalla prospettiva della propria vita alla nascita. Uno svantaggio esistenziale raddoppiato in dieci anni. E anche quando si ammala un campano ha meno probabilità di guarire. Insomma a parità di condizioni, in salute o in malattia, qui si muore di più che al Nord.
 
Perché questo accade? Quali le ragioni di tale nefasta asimmetria? Il complesso dei fattori in gioco risiede su prevenzione carente, vaccinazioni e screening praticati col contagocce, la compromissione dell’ambiente di vita e di lavoro e infine sul livello culturale, il cosiddetto svantaggio sociale e socioeconomico, che incidono sugli stili di vita (con i corollari di fumo, obesità, diabete ai livelli massimi) e sulla spesa privata.
 
In attesa che questo mostro che mangia anni di vita sia correttamente contabilizzato in sede di riparto del fondo sanitario nazionale che attualmente vede la Campania penalizzata le Asl corrono ai ripari per recuperare il terreno perso sul fronte della prevenzione.  
 
La campagna di prevenzione dei tumori dell’Asl Napoli 2 Nord coinvolgerà circa 680.000 pazienti in 3 anni. L’iniziativa è volta ad individuare precocemente eventuali tumori del colon retto, del seno e della cervice uterina, garantendo così maggiori possibilità di guarigione. Data la dimensione della popolazione da coinvolgere, l’Azienda ha mobilitato tutte le proprie risorse.
 
Da un lato saranno protagonisti i circa 800 medici di famiglia, utilizzando una piattaforma informatica che integra la loro attività con quella dei medici ospedalieri e dei diversi specialisti coinvolti. Dall’altro sarà adottato una promozione della prevenzione sfruttando il “passaparola” dei canali social e realizzando una serie di eventi informativi sul territorio. 
 
“La prevenzione è un percorso culturale prima anora che sanitario, per questo occorre dialogare coi pazienti. – dice il Direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord, Antonio d’Amore – In questo senso da un lato abbiamo voluto valorizzare il ruolo del Medico di famiglia, facendolo diventare anche in questo caso il primo riferimento informativo del cittadino e coinvolgendolo nei percorsi di screening; dall’altro stiamo chiedendo ai pazienti di diventare testimonial del proprio atto di prevenzione. Parallelamente, come Azienda, stiamo programmando una serie di appuntamenti, utili a far conoscere le opportunità di prevenzione assicurate dal programma #selfiecare. ”  
 
Il ruolo dei medici di famiglia
 Ogni medico di famiglia, collegandosi alla banca dati #selfiecare, potrà accedere agli elenchi dei propri pazienti che – per età e sesso – devono essere arruolati nel programma di prevenzione. In questo modo ogni medico contatterà i propri assistiti, avendo la possibilità di informarli sul programma di prevenzione e di prenotare direttamente dal proprio studio gli esami diagnostici o – nel caso del tumore del colon retto – di consegnare il kit necessario a raccogliere il campione di materiale da analizzare.
 
Il passaparola dei social network
La campagna è stata denominata #selfiecare, volendo sottolineare il ruolo da protagonista che ciascun cittadino deve avere nel farsi carico della propria salute e nel testimoniare - anche attraverso l’utilizzo dei social network – il valore della corretta prevenzione. I cittadini che aderiranno alle iniziative di screening troveranno presso le sedi dell’ASL delle “cornici” personalizzate col tema della campagna. Ciascun paziente potrà scattare un “selfie” con la cornice e pubblicarlo sui social network. In questo modo, i cittadini diventeranno testimonial della campagna presso i propri conoscenti.
 
Gli incontri nelle piazze e nei centri commerciali
Il terzo elemento della campagna sarà rappresentato dalla realizzazione di incontri informativi promossi sui 32 Comuni del territorio, durante i quali sarà diffuso materiale informativo e ci si potrà confrontare direttamente coi sanitari.
Per informazioni circa i percorsi di screening è possibile rivolgersi al proprio medico di famiglia. Tutte le prestazioni previste dagli screening sono gratuite e non richiedono il pagamento del ticket.   
 
Il programma per il colon retto
Il carcinoma del colon retto è la terza forma più comune di cancro; in base a statistiche del Ministero della Salute, questo tipo di tumore colpisce circa 40 persone ogni 100.000 abitanti. Lo screening del colon retto coinvolgerà oltre 250.000 donne e uomini di età compresa tra i 50 e i 69 anni. I pazienti che accetteranno di partecipare alla campagna di screening riceveranno dal medico di famiglia il kit per raccogliere il materiale necessario a verificare la presenza di sangue occulto nelle feci. I campioni raccolti saranno consegnati presso le sedi Distrettuali dell’ASL. Successivamente, qualora gli esiti delle analisi lo rendessero necessario, il medico di famiglia potrà prenotare presso i reparti degli ospedali aziendali l’esame colonscopico. Grazie a specifici accordi, l’analisi del campione così prelevato sarà effettuata dal laboratorio dell’Università Luigi Vanvitelli, mente i casi che necessiteranno di un intervento chirurgico complesso, saranno trattati presso l’Istituto Pascale.     
 
Il programma di screening per il carcinoma della mammella
Il tumore alla mammella è il tumore invasivo più comune nelle donne, in base ad alcuni studi colpisce 78 donne ogni 100.000 abitanti in Europa Occidentale. Nell’80% dei casi – se diagnosticato per tempo – è curabile. Per questa ragione lo screening per individuare in modo tempestivo questo tumore è fondamentale. Nel percorso di prevenzione dell’ASL Napoli 2 Nord saranno coinvolte circa 130.000 donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Attraverso la piattaforma #selfiecare, i medici di famiglia potranno sapere quali delle proprie pazienti deve sottoporsi allo screening, prenotare loro la mammografia presso il Distretto più vicino e controllare gli esiti degli esami effettuati. Ulteriori esami di approfondimento saranno garantiti dall’Unità Dipartimentale dedicata ai Percorsi diagnostici di Patologia Mammaria e dalla “Breast Unit” dell’ospedale di Pozzuoli.    
 
Il programma di screening per il carcinoma del collo dell’utero
Il tumore al collo dell’utero in base a quanto riportato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro colpisce mediamente 6,9 donne ogni 100.000 abitanti. Nel percorso di prevenzione dell’ASL Napoli 2 Nord saranno coinvolte circa 297.000 donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Anche in questo caso l’elenco delle pazienti che dovranno sottoporsi all’esame sarà noto al Medico di famiglia attraverso la piattaforma #selfiecare i medici di famiglia potranno sapere quali delle proprie pazienti devono sottoporsi allo screening, potranno prenotare il Pap Test presso la sede Distrettuale più vicina e controllare gli esiti degli esami effettuati. Ulteriori esami di approfondimento saranno garantiti effettuabili presso i reparti di Ginecologia degli ospedali aziendali. 
 
Ettore Mautone

14 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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