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Appalti truccati all’Asl Napoli 1 Centro, sei arresti tra dirigenti e imprenditori

L'inchiesta riguarda le procedure di approvvigionamento di strumentazioni mediche destinate all’Ospedale del Mare e ad altri presidi sanitari dell'ASL Napoli 1 Centro. De Luca: “Pieno sostegno all’azione della Magistratura e della Guardia di Finanza. Continueremo con estremo rigore a ripulire di tutte le incrostazioni parassitarie e di tutte le irregolarità gestionali l’intera sanità campana”.

22 NOV - Il nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito stamani sei ordinanze agli arresti domiciliari emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura di Napoli nei confronti di Loredana di Vico, direttore della Unità operativa complessa Acquisizione beni e servizi dell’Asl Napoli 1 centro, di Claudia, Vincenzo, Antonio e Rosario Dell’Accio e di Gennaro Ferrigno gravemente indiziati del reato di associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di reati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione.
 
Il procedimento origina da plurime segnalazioni pervenute al Nucleo di guardia di Finanza di Napoli in ordine a procedure di favore per l’acquisto di beni strumentali di alto costo da destinare a reparti di ospedali della Asl Napoli 1 centro.
 
Le indagini, condotte dal Nucleo polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, gruppo tutela della spesa pubblica (sezione anti corruzione coordinate dalla Procura di Napoli, hanno consentito di individuare in Loredana Di Vico la responsabile delle procedure di favore.
 
“La Di Vico - si legge in una nota delle forze dell’Ordine - era legata da relazione affettiva e da cointeressenze con Vincenzo dell’Accio, gestore - unitamente a componenti della propria famiglia e di un fidato collaboratore - di un Gruppo di Società amministrate da prestanomi (Lga Srl, Maflamed Srl, Vicamed srl, Frag Hospital srl), esercenti attività di impresa nel settore della rivendita di articoli medicali. Il sodalizio risultava così in grado di influenzare la gestione delle procedure di approvvigionamento di materiali sanitari da parte della Asl Napoli 1 Centro di Napoli, procurando elevatissimi benefici economici ai propri componenti, in grado di fare acquistare, per il tramite delle dette società di intermediazione, macchinari elettromedicali a un prezzo pari sino a 300 per cento di quello di mercato. Il sistema si reggeva sulla attribuzione di indebiti vantaggi corruttivi al dirigente amministrativo Loredana Di Vico e a dipendenti della stessa amministrazione”.
 
“I primi approfondimenti di indagine sulle procedure - si legge ancora nella nota del comando provinciale di Napoli della Guardia di Finanza - sono stati condotti dalla polizia giudiziaria secondo linee guida fissate dall’Anac. Ulteriori segnalazioni sono pervenute anche dalla sezione di polizia giudiziaria della Procura e dagli stessi uffici ispettivi della Asl Napoli 1 oltre che da privati cittadini esperti del settore in ragione di pregresse esperienza di lavoro presso gli uffici pubblici preposti”.
 
Il Gip ha pertanto disposto il sequestro preventivo per equivalente del profitto dei reati contestati per oltre 800 mila euro nei confronti degli indiziati e delle società da questi gestite per la consumazione degli illeciti. Eseguite, inoltre, perquisizioni domiciliari su quindici obiettivi per individuare modalità di reimpiego delle somme illecitamente percepite.
 
“Pieno sostegno all’azione della Magistratura e della Guardia di Finanza - commenta il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca - continueremo con estremo rigore a ripulire di tutte le incrostazioni parassitarie e di tutte le irregolarità gestionali l’intera sanità campana. E’ un lavoro immane, pienamente in corso. Ferma restando la piena fiducia nell’intervento della Magistratura per l’accertamento dei fatti e delle responsabilità, siamo impegnati a cancellare tutti i restanti residui di passate gestioni clientelari”.
 
Il manager della Asl dove lavora la Di Vico, Mario Forlenza esprime “massima fiducia nell’azione della magistratura perché siano accertati i fatti ed individuate le responsabilità penali di tuti gli indagati” e comunica che in data odierna è stata disposta, con deliberazione immediatamente esecutiva, la sospensione dal servizio della predetta dirigente.
 
“Nel merito della vicenda - aggiunge Forlenza - va precisato che l’inchiesta è partita nel mese di Aprile 2017 quando furono acquisite numerose delibere presso la sede della Asl e la Direzione generale ha sempre fornito all’autorità giudiziaria la massima collaborazione per lo sviluppo delle successive indagini inviando alla stessa non solo ulteriori delibere (alcune delle quali bloccate e non deliberate) ma anche l’esito delle risultanze di verifiche e accertamenti degli uffici siopettivi interni”.
 
Circostanza, quest’ultima, che sembra non convincere il Movimento 5 Stelle che per voce della Consigliera Valeria Ciarambino tuona: “Appalti sanità, corruzione figlia di controlli inesistenti da parte della Regione. Ieri il Pascale, oggi l’Ospedale del Mare. De Luca primo colpevole, vertici Asl si dimettano”.
 
“Quanto accaduto - annuncia - conferma quanto andiamo denunciando da anni. Ovvero, l’assoluta inadeguatezza e la totale inefficacia del sistema di controllo da parte di strutture che fanno capo alla Regione Campania, a partire dalle stesse Asl, deputate proprio a scandagliare i meccanismi di monitoraggio di appalti e affidamenti diretti. Un caso, l’ennesimo, di corruzione che porta alla memoria l’inchiesta sull’acquisto, a prezzi maggiorati, di macchinari per cure antitumorali per conto dell’Istituto Pascale. L’ultimo scandalo coinvolge addirittura la dirigente dell’unità di acquisizione beni e servizi dell’Asl Napoli 1, aprendo l’ennesimo squarcio sullo scellerato sistema di nomine politiche nella sanità campana gestito in prima persona da Vincenzo De Luca. Un sistema le cui responsabilità, oltre al governatore della Campania, non possono che essere fatte risalire anche a tutti i vertici dell’Asl Napoli 1, le cui dimissioni rappresenterebbero la conseguenza più logica, alla luce anche degli ultimi casi di formiche che continuano a infestare reparti del San Giovanni Bosco, di un medico deceduto al San Paolo per tubercolosi e di reparti che chiudono per un festino”.
 
“Vogliamo che sia fatta piazza pulita conclude invece Francesco Emilio Borrelli, consigliere dei Verdi, e che si proceda al licenziamento immediato dei dipendenti pubblici coinvolti. La magistratura sia celere nell’indagare e condannare i responsabili”.
 
“Dobbiamo avere la determinazione di andare avanti e fare piazza pulita nella sanità campana - aggiunge il consigliere di maggioranza componente della Commissione Sanità - sia per i concorsi pilotati, sia per i furbetti, i lavativi, i delinquenti e per tutti coloro che mangiano e rubano sulle spalle della gente che soffre. Chiediamo punizioni esemplari per i protagonisti di questo ennesimo scandalo nel momento in cui saranno confermate le accuse. A partire dalla sospensiva dal lavoro fino al licenziamento immediato dei dipendenti coinvolti. Al tempo stesso chiediamo alla magistratura di velocizzare le indagini e le sentenze individuando i colpevoli al più presto possibile. Non è accettabile che, ad esempio, i furbetti del cartellino del Loreto Mare non siano ancora stati condannati o assolti a distanza di tanto tempo da quelle immagini tremende che tutti noi abbiamo visto e sono tutti regolarmente in servizio tranne uno che si è licenziato”. 
 
Ettore Mautone

22 novembre 2018
© Riproduzione riservata

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