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Infermiera pediatrica aggredita dai genitori di un paziente a Roma. Opi: “Ormai anche lo sdegno è un copione”


È accaduto all’Umberto I. L’infermiera sarebbe stata assalita nel parcheggio del pronto soccorso dai parenti del bimbo ricoverato, che nel frattempo accusavano il personale sanitario di “incompetenza”. Per il presidente dell’Opi Roma, “quando un fenomeno che sembra eccezionale diventa ripetitivo, allora ci si deve interrogare sulle sue cause strutturali, non solo sulla logica dell’emergenza”.

24 FEB - Ancora un’aggressione contro il personale sanitario. Stavolta è avvenuto a Roma, la vittima è un’infermiera pediatrica del Policlinico Umberto I, picchiata nel parcheggio del pronto soccorso da una coppia di genitori, accompagnati da altri parenti, che, secondo quanto raccontato dal Messaggero, hanno colpito l’operatrice mentre gridavano: “Siete degli incompetenti, nostro figlio da giorni è ricoverato da voi”.

“Piena e totale solidarietà alla collega”, è stata espressa dal presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (Opi) di Roma, Maurizio Zega, che tuttavia osserva: “Ormai è un copione ripetitivo: aggressione, solidarietà alla vittima, sdegno, dichiarazioni autorità competenti: ma quando un fenomeno che sembra eccezionale diventa ripetitivo, allora ci si deve interrogare sulle sue cause strutturali, non solo sulla logica dell’emergenza: e meno male che la sicurezza ha, all’Umberto I, evitato il peggio”.

“Intanto – prosegue Zega – secondo una ricerca commissionata dalla Federazione degli Ordini delle Professioni Infermieristiche un terzo degli Infermieri attivi subisce aggressioni in un anno, un terzo: e di questi, quasi la metà neanche denuncia il fatto. Per sfiducia o che?

“Il succedersi degli episodi di violenza si dovrebbe contrastare con la riduzione della pressione sugli ospedali, con investimenti sulla sanità territoriale: ma anche questo sembra ormai un “mantra”, si ripete, si ripete, e poi? Non vogliamo - ha concluso il Presidente dell’OPI di Roma - tirare sassi e acuire la tensione purtroppo esistente, ma la situazione è davvero grave. Intanto, come abbiamo fatto insieme con l’Ordine dei Medici non più tardi di un mese fa, chiediamo di riconoscere ad Infermieri e Medici la qualifica analoga a quella di pubblico ufficiale, con la conseguenza che ogni aggressione è un oltraggio a pubblico ufficiale. E speriamo che anche questo non diventi un mantra”.

24 febbraio 2023
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