Fine vita. Donato a Papa Francesco il “Manifesto Interreligioso dei Diritti”

Fine vita. Donato a Papa Francesco il “Manifesto Interreligioso dei Diritti”

Fine vita. Donato a Papa Francesco il “Manifesto Interreligioso dei Diritti”
Una delegazione composta dai promotori del Manifesto Interreligioso (Asl Roma 1, GMC - Università Cattolica del Sacro Cuore e Tavolo Interreligioso di Roma) è stata ricevuta a durante l’Udienza Generale del Mercoledì. “Papa Francesco ha lodato e incoraggiato il Manifesto che affratella tutte le religioni rimarcando il fatto che è ‘un’iniziativa giusta’”, riferisce la delegazione.

Una delegazione composta dai promotori del Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita (Asl Roma 1, GMC – Università Cattolica del Sacro Cuore e Tavolo Interreligioso di Roma) è stata ricevuta ieri mattina da Papa Francesco nel corso dell’Udienza Generale del Mercoledì che si è tenuta nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Al Santo Padre è stata donata copia del Manifesto Interreligioso, nato dalla consolidata esperienza dell’Hospice Villa Speranza, la struttura sanitaria di GMC Università Cattolica dedicata all’assistenza residenziale e domiciliare dei malati oncologici e non oncologici in progressione di malattia, visitato da Papa Francesco nel settembre 2016 in occasione dei venerdì della Misericordia.
 
Presenti all’Udienza l’Avv. Pier Francesco Meneghini (Presidente GMC – Università Cattolica), il Dottor Angelo Tanese (direttore generale Asl Roma1), la Professoressa Mariangela Falà (Presidente Tavolo Interreligioso), Don Carlo Abbate (Assistente Spirituale Hospice Villa Speranza), la Dottoressa Mietta Capasso (Responsabile comunicazione Hospice Villa Speranza), e il dottor Alessandro Bazzoni (dirigente ASL Roma1).
 
“Papa Francesco – riferisce la delegazione in una nota – ha lodato e incoraggiato il Manifesto che affratella tutte le religioni rimarcando il fatto che è ‘un’iniziativa giusta’”.
 
il ‘Manifesto Interreligioso’, “frutto di una particolare sensibilità nei confronti del dialogo interreligioso in ambito sanitario – evidenzia la nota diramata dalla Asl Roma 1 -,  definisce nove diritti per garantire, oltre alle cure, il rispetto della dignità e il supporto spirituale e religioso per chi si trova nella fase finale della vita in una struttura sanitaria, qualunque sia il suo credo”.

Nel suo primo anno di vita il “Manifesto” ha già ricevuto significativi attestati nazionali e internazionali. Infatti il documento ha ricevuto il 17 Aprile 2019 la Medaglia d’Argento dell’“United Nations World Interfaith Harmony Week Prize”, un evento annuale istituito dalle Nazioni Unite per promuovere il dialogo e la reciproca comprensione tra le diverse Fedi, fondamentali per costruire una cultura della pace. Il premio – ottenuto per la prima volta da un progetto dell’Italia – è stato consegnato ai rappresentanti del Gruppo Promotore dal Re di Giordania in una solenne cerimonia che si è tenuta ad Amman.

Dopo la prima sottoscrizione da parte dei rappresentanti del Gruppo Promotore, delle principali Religioni e del Volontariato avvenuta il 5 febbraio dello scorso anno a Roma, hanno aderito al Manifesto anche la FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), la FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere), Federsanità ANCI, le ASL Roma 4, Roma 5 e Roma 6.

È in corso l’elaborazione delle Linee guida da condividere con gli operatori sanitari.

13 Febbraio 2020

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