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Ausl unica di Bologna. Scontro in Consiglio regionale, bocciata la proposta di Fdi

Respinta la risoluzione di Marta Evangelisti (Fdi) che esprimeva perplessità e chiedeva chiarezza sull’ipotesi, citata ad un evento dal sindaco di Bologna Matteo Lepore, di realizzare un’unica Azienda Sanitaria Metropolitana che unisca le attuali Ausl unica di Bologna e Ausl di Imola. Il Pd taglia corso: “C’è un percorso aperto ma nessuna proposta concreta, non ha senso che la Regione intervenga ora”. Ma la Lega è critica. LA RISOLUZIONE

16 MAR - “C’è un percorso aperto, non ha senso che la Regione intervenga ora”. La maggioranza di centrosinistra che sorregge la giunta Bonaccini ha bocciato con questi argomenti la risoluzione a prima firma Marta Evangelisti (Fdi) che chiedeva alla Regione di fare chiarezza sulla proposta avanzata alcune settimane fa dal sindaco di Bologna e sindaco Metropolitano Matteo Lepore di realizzare un’unica Azienda Sanitaria Metropolitana che unisca le attuali Ausl unica di Bologna e Ausl di Imola.

“Se l’operazione di unificazione delle quattro Aziende Sanitarie venisse confermata, e attuata, rappresenterebbe un riassetto di rilevanza storica del sistema sanitario e sociale dell’area metropolitana bolognese: ogni realtà aziendale ha la propria storia e la propria unicità, oltre che le proprie eccellenze”, spiega Evangelisti che chiedeva di evitare blitz.

Netta la replica di Marilena Pillati (Pd) per la quale “contrariamento a quanto dice Evangelisti non c’è in campo una proposta concreta (del Sindaco Metropolitano di Bologna Matteo Lepore, ndr) su cui la Regione deve esprimersi a breve: siamo di fronte a problemi da risolvere come quelli legati ai costi della sanità e c’è un percorso di ragionamento su cui sta operando un gruppo tecnico che ha ricevuto il mandato di innovare in campo metropolitano il servizio sanitario”. Per Pillati “non c’è una proposta, ma un percorso aperto a cui stanno collaborando le parti sociali e i territori. Tutti gli attori coinvolti hanno scelto di avviare un percorso: fatico a comprendere a quale titolo oggi la Regione dovrebbe intervenire per guidare un percorso che è aperto”.

Il botta e risposta è quindi proseguito, con Daniele Marchetti (Lega), secondo il quale “se fosse vero come dice Pillati che non c’è ancora nulla di definitivo, ma solo un confronto aperto allora -ha detto in consigliere leghista - il sindaco Lepore avrebbe dovuto fare solo una cosa: stare zitto. Se il sindaco Metropolitano ha parlato allora vuol dire che la sua proposta esiste, quindi è giusto parlarne in questa sede”. Marchetti ed Evangelisti hanno criticato il sindaco di Imola e vicesindaco Metropolitano Paneri che non si è espresso chiaramente sulla proposta di Lepore.

“La destra – è quindi intervenuta Francesca Marchetti (Pd) - nello scapigliarsi nel discutere dell’Ausl di Imola si è dimenticata che è al governo e che esprime il ministro della Sanità: quel governo e quel ministro della Sanità che stanno negando i fondi per la sanità pubblica. E’ inutile parlare di autonomia quando non vengono garantite le risorse”.

“Quando sento parlare di Ausl unica metropolitana bolognese mi ricordo quanto è avvenuto in Romagna dove l’Ausl unica doveva portare risparmi e invece così non è stato”, ha tagliato corto Massimiliano Pompignoli (Lega) che ha aggiunto: “L’Ausl Romagna fu fatta per coprire buchi fatti da qualcuno che certo non siamo noi visto che non abbiamo mai governato questa Regione”. Sulla stessa linea Simone Pelloni (Lega) per il quale “dopo il Coronavirus la sfida è trovare le modalità per ripristinare i servizi pre-pandemia”, e Valentina Stragliati (Lega) che ha criticato Lepore e il Pd e ha sostenuto la tesi del collega di gruppo: “Se si parla pubblicamente di un’ipotesi di riorganizzazione, vuol dire che è in campo”.

“Anche io ho saputo dai giornali della proposta Lepore, non è che c’è stato un percorso in cui abbiamo discusso nel mio partito, ma sia chiaro che quando si parla di bilanci della sanità pubblica stiamo parlando di servizi ai cittadini”, ha detto Giuseppe Paruolo (Pd) per il quale l’obiettivo è “garantire i servizi ai cittadini: la sanità pubblica del nostro territorio è una delle migliori del nostro Paese, anche le forze di centrodestra dell’Emilia-Romagna che sono all’opposizione della giunta dovrebbero operare perché a livello nazionale siano garantite le risorse per garantire il sistema sanitario pubblico. Il tema del risparmio della spesa sanitaria non è risolvibile solo con il tema unificazione sì, unificazione no delle Ausl: l’aspetto gerarchico non è l’unico che si può utilizzare perché altrimenti arriverà chi ci dirà di fare l’Ausl unica della Regione e poi quella unica nazionale, non può esserci solo una modalità militare, ci devono essere possibilità di collaborare tra Ausl per dare servizi ai cittadini indipendentemente dall’unificazione o meno delle aziende”.

“L’Ausl unica della Romagna funziona, a dirlo è lo stesso sindaco di centrodestra di Forlì”, ha aggiunto Massimo Bulbi (Pd) che, rivolto al leghista Pompignoli, cita proprio le parole del sindaco forlivese e incalza: “A meno che non lo abbiate sfiduciato, le parole del sindaco di Forlì confermano che l’Ausl unica della Romagna funziona”. Quindi, ha sintetizzato Marcella Zappaterra (Pd): “Votiamo contro questa risoluzione perché sul tema in oggetto non c’è una proposta, ma solo un confronto di idee”.

16 marzo 2023
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