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Emilia Romagna. Gioco d’azzardo: al via piano regionale di contrasto e prevenzione

Parte la fase operativa del piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio di dipendenza dal gioco patologico 2014-2016 della Regione Emilia Romagna. Coinvolti i comuni e gli esercizi commerciali che esporranno la vetrofania Slot Free ER.

23 SET - Dove il gioco d'azzardo non c'è si vive meglio: è questo lo slogan e il principio ispiratore del piano per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio di dipendenza dal gioco patologico della Regione Emilia Romagna per il triennio 2014-2016. Il piano coinvolge i Comuni e gli esercizi commerciali. Nel frattempo i dati diffusi dalla Regione registrano un aumento delle persone che cercano aiuto.

Se i giocatori d’azzardo stimati sul territorio sono circa 10mila, infatti, nel 2013 sono aumentate del 37% rispetto all’anno precedente le persone assistite dai SErT, i servizi per le dipendenze delle aziende Usl. Il 91,7% dei pazienti sono italiani e il 79% di loro sono di sesso maschile. Il 29,5% ha un’età compresa tra i 41 e i 50 anni, mentre il 23, 2% ha tra i 51 e i 60 anni e il 19,3% è tra i 31e i 40 anni d’età.

Per quanto riguarda il fatturato, nel 2013, stando ai dati del rapporto dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, il fatturato complessivo per il gioco è stato di 5,9 milioni di euro e i giocatori hanno perso 1,3 milioni di euro. In Emilia Romagna ci sono 21 Sale Bingo, 562 punti vendita concorsi pronostici, 2.843 punti vendita per giochi a totalizzatore, come win for life e superenalotto, 290 luoghi di scommesse ippici, 404 luoghi di scommesse sportivi , 2.457 ricevitorie del lotto, 4.749 punti vendita lotterie. In totale sono 31.631 le slot machine in 7.244 esercizi e 4.870 le videolottery in 404 sale.

La Regione, in base al piano, che è stato approvato all’unanimità nel marzo scorso, ha attivato in ogni azienda Usl un punto sperimentale di accoglienza e valutazione delle persone con problemi di gioco patologico, in rete con associazioni del terzo settore, con ulteriori risorse rispetto ai livelli essenziali di assistenza. Nella programmazione sociale e sanitaria d’ambito distrettuale, e nello specifico nei programmi attuativi del Piano di zona per la salute e il benessere sociale, i servizi, sociali e sanitari, dovranno individuare ulteriori azioni e interventi da concretizzare insieme, coinvolgendo dove possibile gli organismi del terzo settore e le associazioni di rappresentanza.
 
“La dipendenza da gioco d’azzardo – ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – sta rovinando la vita di sempre più persone, anche nella nostra regione. Persone spesso fragili, che pensano di aver trovato una facile via d’uscita da precarietà e insicurezza. Occorre dunque un cambiamento di consapevolezza che deve essere accompagnato da un impegno forte da parte anche del privato sociale e del volontariato”.

“Vogliamo porre l’attenzione su un tema che è di natura etica, ma con ricadute sanitare e sociali – ha aggiunto l’assessore alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti – Il nostro impegno è quello di creare un circuito virtuoso, di sostenere una cultura della responsabilizzazione sui rischi sia verso la persona sia verso la comunità nel suo complesso. L’eccessiva diffusione delle sale dedicate al gioco d’azzardo è il risultato di scelte che riteniamo sbagliate e che stanno alimentando un fenomeno della dipendenza in costante crescita. La prevenzione e la cura dei malati da gioco in Emilia-Romagna sono comunque garantite, anche se non sono ancora inserite nei Livelli essenziali di assistenza in ambito nazionale”.

La collaborazione degli esercenti è fondamentale e sono coinvolti i bar, le tabaccherie e i circoli ricreativi di tutta la regione che potranno applicare sulle vetrine le vetrofanie con il marchio “Slot Free ER” e lo slogan “Dove il gioco d’azzardo non c’è si vive meglio”. In questo modo, i cittadini sono in grado riconoscere e scegliere un locale dove non ci sono slot machine o totem per il gioco on line.

23 settembre 2014
© Riproduzione riservata

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