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Bologna. Fials in sciopero contro l'Ausl. Aderiscono anche gli infermieri del Nursind e il Sgb

Demansionamento, carichi di lavoro massacranti, non rispetto dei rapporti con i sindacati, chiusura e accorpamento di presidi e di servizi orientati verso il privato accreditato. Queste alcune delle criticità denunciate dai dipendenti dell’Ausl di Bologna, che domani daranno vita a un corteo fino alla sede generale dell’Ausl, dove seguirà un’Assemblea pubblica.

14 APR - “Si sperava che la colomba con l’ulivo in bocca”, simbolo delle recenti festività pasquali, “portasse un po’ di pace e serenità”, ma “dopo aver comunicato uno stato di agitazione lo scorso 17 febbraio  e aver visto fallire un  tentativo di conciliazione lo scorso 1 marzo,  le OOSS non hanno visto più alcuna alternativa  e  sono quindi passate alla dichiarazione di sciopero”. Così la Fials annuncia il programma della giornata di protesta in programma domani contro la Ausl di Bologna. I dipendenti della Ausl incroceranno le braccia dalle ore 7 di venerdì 15 aprile alle ore 7 di sabato 16 aprile, e daranno vita a una manifestazione alle Due Torri simbolo di Bologna, da cui, alle ore 15, partirà un corteo verso la sede generale AUSL Bologna di Via Castiglione 29. Lì seguirà un’Assemblea Pubblica.

Alla giornata di protesta aderiranno anche gli infermieri del Nursind Bologna e del Sindacato Generale di Base (Sgb) di Bologna, che hanno comunicato il loro sostegno all’iniziativa della Fials. “SGB condivide tutti i punti di criticità che motivano lo sciopero”, spiega il sindacato dalla sua pagina Facebook. Stesso sentimento da parte del Nursind. Non a caso i motivi dello sciopero sono elencati in un poster su cui campeggiano i tre della Fials, del Nursind e del Sgb.
 
Dieci, in particolare, le criticità denunciate dai sindacati dei dipendenti dell’Ausl. Eccoli, come enunciati nel poster che invita ad aderire alla protesta:

1)    Orario di Lavoro: “L’Azienda USL ha articolato una Turnistica che prevede 11 ore e 45 minuti di riposo ogni 24 ore, la normativa 66/2003 art 4. prevede 11 ore di riposo ogni 24 ore, orario di lavoro che non permette la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e l’erogazione di una assistenza adeguata per i pazienti, mettendo a rischio anche gli stessi operatori”;

2) Passaggi di Fascia – Mancato Incremento dei Fondi Contrattuali: “L’Azienda USL di Bologna ha escluso dal Passaggio di Fascia economico, circa 4.700 Lavoratori, rifiutandosi di inserire i Fondi ex art. 40 CC.N.L 7.4.99 (indennità infermieristica), circa 2.845.000 Euro”;

3) Organici Carenti: “L’Azienda USL assume con il contagocce, solo 29 Operatori all’inizio del 2016, (su 6.400 operatori) in Azienda sussistono condizioni di lavoro non più sostenibili , dove vediamo una generalizzazione di doppi turni e “lunghe” (anche 12/13 ore di lavoro giornaliere diurne), riposi e ferie che saltano (e contestualmente la previsione di ferie e recuperi ore forzati), gli operatori sono alla canna del GAS”;

4) Carichi di Lavoro: “L’Azienda non assume, con conseguente aumento esponenziale dei carichi di lavoro, aumento degli infortuni e delle malattie, in Azienda il 25% del personale soffre di patologie legate ai carichi di lavoro, parliamo di circa 1800 operatori con prescrizioni e limitazioni, che si riflette sulla qualità delle prestazioni assistenziali”;

5) Relazioni Sindacali: “L’Azienda USL non intrattiene relazioni sindacali improntate ai principi di correttezza e buona fede, non considera il Sindacato come un soggetto contrattuale, non rispetta le elementari norme che regolano i rapporti tra datore di lavoro e rappresentanze sindacali, talvolta castrando diritti e libertà sindacali riconosciuta dalla Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori”;

6) Progetti Incentivanti: “L’Azienda USL utilizza risorse economiche dei lavoratori (250.000 mila euro) in modo discriminatorio, destinando a sua esclusiva discrezione i soldi dei lavoratori per darli a pochi noti”;

7) Demansionamento: “L’Azienda USL approva il demansionamento, gli operatori sono obbligati ad effettuare mansioni non proprie del proprio profilo professionale”;

8) Indennità Art. 44: “L’Azienda ha tolto ai lavoratori i soldi dell’indennità dell’art. 44 comma 6, i famosi 4,14 euro al giorno, una perdita media di 85 euro al mese , circa 935 euro all’anno per ogni operatore, 500 lavoratori esclusi, che per l’Azienda significa risparmiare 467.000 euro”;

9) Libera Professione: “L’Azienda USL ha introitato nel 2014, circa 13.000.000 di euro, rifiutandosi di utilizzare una parte delle risorse economiche (prodotte dal personale) per incentivare gli operatori dell’Azienda, rifiutandosi di fatto di regolamentare l’accesso alla libera professione per il personale del comparto (Infermieri-Tecnici di Radiologia- di Laboratorio – Fisioterapisti - Operatori Socio Sanitari”;

10) La USL di Bologna “prosegue con una politica devastante di chiusure e accorpamenti di presidi ospedalieri e di servizi, orientata verso il privato accreditato”.

14 aprile 2016
© Riproduzione riservata

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