Hiv. In Emilia-Romagna -46,5% di nuovi casi dal 2006 al 2024

Hiv. In Emilia-Romagna -46,5% di nuovi casi dal 2006 al 2024

Hiv. In Emilia-Romagna -46,5% di nuovi casi dal 2006 al 2024

Resta però elevata (53% nel 2024) la quota di chi giunge alla diagnosi in ritardo. La Regione dà il via alla campagna ‘Più facile farlo che dirlo’ realizzata con helpAids. Fabi: “Essere consapevoli, a partire dai più giovani, è il primo passo per fare prevenzione”.

In Emilia-Romagna, tra il 2006 e il 2024, le nuove diagnosi di infezione da Hiv tra i residenti sono diminuite di circa il 46,5%, passando da 368 a 197. Un risultato che per la Regione è “frutto del lavoro di tutto il sistema sanitario regionale e delle azioni quantunque di sensibilizzazione promosse in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids”, che si celebra il 1° dicembre. Così come la campagna Più facile farlo che dirlo” ( www.helpaids.it/piu-facile-farlo-che-dirlo/ ) realizzata dalla Regione assieme a helpAids, che parte oggi. Con un messaggio “Condom, dental dam, PrEP, U=U?” hanno “Nomi strani ma usi semplici”, il claim “Più facile farlo che dirlo” è un invito: ‘Proteggiti dall’Hiv e dalle altre infezioni sessualmente trasmissibili. E fai il test!’”.

La Regione sottolinea come, tuttavia, a fronte di una riduzione dei nuovi casi registrati, resti ancora elevata (il 53% nel 2024), la quota di coloro che giungono a una diagnosi di infezione da virus dell’immunodeficienza umana (Human Immunodeficiency Virus o Hiv) in maniera tardiva. “Persone, cioè, diagnosticate positive con già la sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) o con un numero di linfociti CD4 – ossia i globuli bianchi responsabili della risposta immunitaria dell’organismo – basso, inferiore a 350 cellule/mm (una persona sana ha un numero medio di CD4 che oscilla tra i 500 e i 1.200)”.

“La prevenzione – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi – resta ancora lo strumento più importante per ridurre l’incidenza dell’Hiv, che in Emilia-Romagna, grazie al lavoro svolto dal Servizio sanitario regionale, continua a registrare un calo costante nel tempo. Ne siamo soddisfatti, ma non basta. Per questo, come ogni anno in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, rinnoviamo il nostro impegno con una campagna che parla a tutte e tutti, perché occorre sensibilizzare le cittadine e i cittadini sull’importanza di proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili. Essere consapevoli, a partire dai più giovani, è il primo passo per fare prevenzione, una forma d’amore verso se stessi e gli altri”.

Su tutto il territorio regionale un vasto programma di iniziative. Test per l’Hiv gratuiti, punti informativi sul territorio, incontri nelle università, counselling sulle malattie trasmesse sessualmente. Sono alcune delle iniziative promosse, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, su tutto il territorio regionale dalle Aziende sanitarie e ospedaliere anche in collaborazione con servizi sanitari, Comuni, farmacie, scuole, associazioni, cooperative sociali e realtà giovanili. Una ricca rete di eventi dedicati alla prevenzione, alla diagnosi precoce e all’informazione su Hiv e infezioni a trasmissione sessuale (IST) (sul sito www.helpaids.it l’elenco, in aggiornamento).

Nel 2024, come evidenziano i dati forniti dal Settore prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione, sono state registrate 197 nuove diagnosi di infezione da Hiv tra i residenti, con un’incidenza pari a 4,4 casi ogni 100mila abitanti. Un numero più basso rispetto alle 221 del 2023. L’incidenza si mantiene più alta tra gli uomini (6,4 rispetto al 2,5 delle donne). Dal 2006 al 2024 l’incidenza media è risultata pari a 6,6 casi per 100.000 abitanti: si conferma, dunque, il trend in calo in entrambi i sessi, anche se più marcato in quello maschile. In questi 19 anni le diagnosi di Hiv sono diminuite di circa il 46,5%.

Nell’intero periodo considerato, le persone positive all’Hiv diagnosticate sono prevalentemente di sesso maschile (74%), nella fascia di età 30-39 anni (30%) e di nazionalità italiana (67%). La modalità di trasmissione principale risulta essere, nell’87% dei casi, quella sessuale (51% eterosessuale e 36% omo-bisessuale); si registrano valori pressoché identici per il 2024 (52% eterosessuale e 37% omo-bisessuale). In quasi un quinto dei casi (18%) di sesso femminile, la positività all’Hiv è stata scoperta in corso di gravidanza; in genere si tratta di donne straniere (84%).

L’incidenza per classi di età mostra come le più colpite siano quelle tra i 20 e 49 anni: il fenomeno è appena rilevabile per i giovani sotto i 20 anni e di minor impatto negli ultracinquantenni. Le persone straniere con diagnosi di infezione da Hiv rappresentano un terzo (33%) del totale: sono sensibilmente più giovani rispetto agli italiani e prevalentemente di sesso femminile; l’incidenza degli stranieri presenta un andamento costantemente più alto rispetto a quello degli italiani, anche se la differenza si è ridotta nel tempo.

Nei primi dieci mesi del 2025 in Emilia-Romagna sono state erogate 10.535 confezioni (per una spesa di circa 275mila euro) per la PrEP – Profilassi Pre Esposizione, la terapia farmacologica erogata gratuitamente dal Sistema sanitario nazionale dal 2023 su prescrizione dei medici infettivologi nei Centri PrEP attivi in ogni provincia. Complessivamente si stima (visto che i dati delle persone in PrEP sono anonimi) che le persone in carico siano circa 3.600.

02 Dicembre 2025

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