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Friuli VG. Latte “sano e sicuro”. I risultati del Piano monitoraggio

Esaminati circa 47 milioni di litri di latte, 5.000 cisterne (39 delle quali risultate non conformi) e circa 1.800 aziende agricole della regione attive nella produzione lattiera. Valutati sia i parametri normativi di conformità del latte (cellule e carica batterica) che delle aflatossine. Su 25.000 analisi effettuate emersi 53 casi positivi, pari allo 0,235%.

28 APR - “Il latte del Friuli Venezia Giulia è sano, sicuro sotto il profilo igienico, sanitario e alimentare oltre che molto controllato. I controlli, infatti, sono più stringenti con soglie più severe rispetto a quelle previste a livello nazionale”. È quanto si legge in una nota della Regione che riprende le parole del vicepresidente della Giunta e assessore alle Attività produttive e Risorse agricole Sergio Bolzonello e l'assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca, che ieri hanno presentato i risultati in termini di sicurezza alimentare, ottenuti dall'applicazione sul territorio del Friuli Venezia Giulia di un extra Piano di monitoraggio delle aflatossine nel latte, che ora avrà carattere permanente, e del Piano di monitoraggio sulla conformità del latte nel 2014.

Un extra Piano che ha previsto un incremento dei controlli e dei campionamenti, abbassando la soglia limite di allerta a 30 ppm/litro (parti per milione) anziché 40 come previsto per il Piano nazionale.

"Dopo l'emergenza aflatossine che ha colpito l'Italia del Nord nel 2013 e le vicende negative di oltre un anno fa di Cospalat e Latterie Friulane, la Regione ha provveduto a monitorare la situazione del latte sul territorio attraverso un extra Piano attuato dalla direzione centrale della Salute della Regione in accordo con il Ministero della Salute. Un intervento - ha fatto sapere Bolzonello - che ha coinvolto anche la filiera agroalimentare e ha previsto un rilevante impegno per controlli e campionamenti suppletivi".

I dati acquisiti, elaborati dall'Osservatorio epidemiologico Veterinario e di Sicurezza Alimentare della Regione, funzione del servizio Sanità pubblica veterinaria, sono stati elaborata sia sotto il profilo di parametri normativi di conformità del latte (cellule e carica batterica), sia sotto quello delle aflatossine. Sono stati esaminati circa 47 milioni di litri di latte, 5.000 cisterne (39 delle quali sono risultate non conformi per valori sopra soglia regionale) e circa 1.800 aziende agricole della regione attive nella produzione lattiera.

In particolare sono state effettuate 25.000 analisi che hanno evidenziato 53 casi positivi pari allo 0,235 per cento, ed esaminati 35.000 campioni di latte provenienti dai produttori. "I risultati di questo notevole e impegnativo lavoro ci consentono di dire che il nostro latte - ha riferito Bolzonello - grazie all'impegno e alla fattiva collaborazione degli allevatori, è un latte sano e sicuro sotto il profilo igienico, sanitario e alimentare".

“L'importante lavoro svolto sul latte” ha visto il fattivo e collaborativo intervento dei produttori agricoli e delle loro associazioni di riferimento, prima fra tutte l'Associazione Allevatori del Friuli Venezia Giulia. “Con grande senso di responsabilità gli allevatori regionali hanno aderito al piano regionale in tutte le sue fasi di realizzazione”, ha detto Bolzonello.

Telesca ha invece osservato come la sicurezza nell'alimentazione sia rilevante per la salute e come "l'iniziativa di oggi si inserisce in un programma più ampio dedicato alla sicurezza degli alimenti che ci vede instaurare una serie di rapporti con i produttori della nostra regione che si occupano di alimenti, per garantire, sempre di più, la sicurezza dei cibi e tutelare un patrimonio importante del territorio, quello della produzione di cibi anche caratteristici che, oltre ad essere buoni, devono essere sicuri. Abbiamo un servizio regionale che lavora molto su questi aspetti - ha proseguito Telesca - e, come abbiamo visto, manteniamo livelli di sicurezza nei controlli, più alti rispetto a quelli nazionali ed europei proprio perché la salute dipende molto da quello che mangiamo".

Oltre al Piano, secondo Bolzonello, la Regione ha una task force preposta al monitoraggio costante della sicurezza alimentare lungo tutta la filiera che va dal campo alla tavola. Una task force che coinvolge la direzione centrale della Salute, (in primis il servizio Sanità pubblica veterinaria che al suo interno comprende anche l'Osservatorio epidemiologico veterinario e di sicurezza alimentare), l'ERSA, l'ARPA, le Aziende per l'Assistenza Sanitaria (AAS) E l'Istituto zooprofilattico che operano in modo organizzato in accordo con il ministero della Salute, l'Istituto superiore di Sanità e i NAS.

"Un sistema - ha aggiunto Bolzonello - che coinvolge anche la ricerca regionale. Proprio in riferimento ai controlli sul latte, i laboratori della Tecna, Azienda operante in Area Science Park, hanno registrato un incremento nella richiesta di kit diagnostici per la verifica dei livelli di aflatossine, mentre Test Veritas, un'altra Azienda di Area Science Park, ha sviluppato e assicurato un servizio di controllo degli ammassi di mais, degli insilati e del latte effettuati a domicilio da parte di tecnici opportunamente addestrati".
 

28 aprile 2015
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