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FVG. Donna morta a Gorizia, Telesca: “Non è vero che l’ambulanza non era disponibile"

L’assessore interviene sulle polemiche riguardanti il decesso di una donna che, secondo quanto avrebbe denunciato il figlio, non è stata potuta trasportare d’urgenza in ospedale perché non c’era un'ambulanza disponibile. “L'operatore del 118 – precisa Telesca - ha tenuto in considerazione quanto riferito dal figlio della paziente, ovvero del consiglio di un medico della dialisi di Gorizia di trasportare la paziente in quel reparto, in quanto lì era già da tempo seguita. Un elemento al quale è anche seguita la disponibilità del figlio ad accompagnare lui stesso la madre”.

02 MAG - “Il sistema dell'emergenza è assolutamente adeguato, in grado di fronteggiare sempre ogni necessità. Anche nel territorio della provincia di Gorizia, dove sono sempre stati disponibili due equipaggi, per eventuali urgenze simultanee. Un'ambulanza era a disposizione anche la scorsa settimana, quando è stato richiesto un intervento a Doberdò del Lago. Quanto accaduto ha preso origine dalla richiesta del figlio di far trasportare l'ammalata a Gorizia anziché all'ospedale più vicino, cioè quello di Monfalcone, come previsto dalle procedure di emergenza che, ovviamente, puntano a garantire la massima tempestività dell'intervento. Una richiesta cui si è poi subito aggiunta la disponibilità, chiaramente espressa dal figlio, di accompagnare lui stesso la madre all'ospedale di Gorizia”. Lo precisa in una nota l'assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca, che interviene così sulle polemiche riguardanti il decesso, nei giorni scorsi, nell'Isontino, di una donna, smentendo che non sia stato possibile l'intervento tempestivo dei sanitari in quanto non sarebbe stata reperita in tempo un'ambulanza, come invece avrebbe denunciato il figlio secondo quanto riportato anche dal quotidiano Il Piccolo .

Nella nota dell’assessore si sottolinea come “non corrisponda per nulla al vero che al momento della chiamata alla Centrale operativa di Gorizia, venerdì 15 aprile alle ore 19.55, non ci fossero mezzi di emergenza disponibili per soccorrere la paziente, poiché ordinariamente sono a disposizione almeno due equipaggi per eventuali richieste contemporanee. In sostanza, come comprovato dalla puntuale e approfondita verifica dei fatti, quanto accaduto ha avuto origine dalla circostanza che l'operatore del 118 ha tenuto in considerazione quanto riferito dal figlio della paziente, ovvero del consiglio di un medico della dialisi di Gorizia di trasportare la paziente in quel reparto, in quanto lì era già da tempo seguita. Un elemento al quale è anche seguita la disponibilità del figlio ad accompagnare lui stesso la madre, anche se, ovviamente, l'ambulanza è una risorsa di sistema e può portare i pazienti in qualunque ospedale, a seconda delle necessità”.

“Quanto accaduto – ribadisce quindi l’assessore - non è quindi un problema né di mezzi né di equipaggi. In ogni caso la direzione dell'Azienda per l'Assistenza Sanitaria n. 2 ha attivato tutte le necessarie procedure per evitare, per quanto possibile, che si possano ripetere fatti analoghi. Il sistema sanitario di emergenza 118 anche in questo episodio, comunque drammatico perché si è concluso con la tragica morte della paziente, nel suo complesso non ha rivelato malfunzionamenti. E in ogni caso – conclude la nota - è destinato ad accrescere ancora la sua efficienza, quando - come previsto dalla Riforma della Sanità regionale e dal nuovo Piano regionale delle emergenze / urgenze, sarà attivo il 118 unico regionale, con una visione e un utilizzo complessivi dei mezzi sui territori”.

02 maggio 2016
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