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Ricercatori precari. Riccardi (Fvg) scrive a Garavaglia: “Dare a ricercatori garanzie sul futuro”

La missiva annunciata al termine di una visita al Cro di Aviano. “Il Cro rappresenta un punto importante dell’offerta del nostro servizio sanitario, con ambizioni che non si fermano né qui a Pordenone né al Friuli Venezia Giulia”. Sono circa cento i ricercatori operanti nella struttura di Aviano a cui entro il 31 dicembre scadrà la proroga del contratto. Stesso destino per i ricercatori del Burlo e all’Istituto zooprofilattico (in totale circa 250 persone).

29 GIU - “Sottoporrò all’attenzione del viceministro Garavaglia l’annosa situazione riguardante i ricercatori, per cercare di garantire a chi contribuisce all’eccellenza di questa struttura una condizione di tranquillità per il futuro”. Lo ha detto il vicepresidente della Regione con delega alla Salute Riccardo Riccardi al termine della sua visita svoltasi all’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) di Aviano. Accompagnato dal direttore generale Mario Tubertini nonché dai vertici dei vari dipartimenti del Cro, Riccardi ha dapprima incontrato i rappresentanti della direzione strategica, cui ha fatto seguito un confronto con il Collegio di direzione allargato ed una visita alla struttura.

Il confronto è servito per mettere a fuoco alcuni temi sul tappeto, tra i quali la situazione dei circa cento ricercatori operanti nella struttura di Aviano. “Come per quelli presenti al Burlo e all’Istituto zooprofilattico della Regione (in totale circa 250 persone), a tutti loro entro il 31 dicembre scade la proroga del contratto in essere e sono in attesa di capire quale sarà il loro destino futuro”, spiega la Regione in una nota che fa il punto sull’incontro.

“Le disposizioni in materia - ha detto il vicepresidente - sono di competenza dello Stato. Ma non per questo la Regione non farà la sua parte. Abbiamo la fortuna di avere un viceministro all’Economia, Massimo Garavaglia, che conosce molto bene i termini della vicenda legata a questi tipi di contratti. Conto quindi, nei prossimi giorni, di scrivergli una lettera per rappresentare la necessità di intervenire in tempi brevi; ciò al fine di garantire tanto a queste persone una condizione di tranquillità sul piano professionale quanto alla regione il patrimonio delle loro conoscenze maturate negli anni”.

Quindi, Riccardi è soffermato sul ruolo che il Cro può ricoprire nell’ambito della rete oncologica Regionale in via di completamento. “L’istituto di Aviano - ha ricordato il vicepresidente - è un’eccellenza del Friuli Venezia Giulia, sulla quale noi contiamo molto anche in vista della definizione della rete oncologica regionale. Il Cro rappresenta un punto importante dell’offerta del nostro servizio sanitario, con ambizioni che non si fermano né qui a Pordenone né al Friuli Venezia Giulia”. Quindi Riccardi ha ricordato che l’amministrazione regionale si impegnerà a consolidare l’istituto di ricerca “perché siamo orgogliosi del suo ruolo in Italia ma anche perché è un istituto che fa parte della storia di questa regione”.

Infine Riccardi ha evidenziato il fatto che la sanità possa rappresentare uno degli aspetti intorno al quale ricostruire un’identità territoriale. “Non possiamo non tenere conto - ha spiegato il Vicepresidente - che questa area del Friuli Venezia Giulia sta vivendo una tensione legata ad una rivendicazione territoriale. Il sistema della salute può essere uno dei contenitori grazie ai quali il pordenonese potrà riuscire a ritrovare una propria identità, a partire da un’eccellenza qual è proprio quella rappresentata dal Cro di Aviano”.

29 giugno 2018
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