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Riforma sanitaria in Fvg. Milani (Ordine farmacisti Trieste): “Importante riconoscimento. Ma resta il nodo della risorse”

Il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Trieste, Marcello Milani, commenta in questa intervista la legge di riforma sanitaria approvata nelle scorse settimane e in base alla quale le farmacie convenzionate diventeranno “punti di salute” diffusi su tutto il territorio. “E’ un riconoscimento che ha radici lontane e che permette al FVG di recuperare il gap sulla sperimentazione della farmacia dei servizi, inizialmente prevista in solo 9 regioni d’Italia”. L’attuazione dell’Art. 21 dipenderà ora dai decreti attuativi. “Il vero nodo saranno le risorse, che dovranno essere recuperate dal bilancio regionale”.

16 DIC - L'attenzione riservata alle farmacie nella nuova legge regionale del FVG, in base alla quale le farmacie convenzionate diventeranno “punti di salute” diffusi su tutto il territorio, è il risultato di anni di lavoro dei farmacisti. Lo evidenzia in questa intervista il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Trieste, Marcello Milani: “In particolare gli accordi sulla Dpc, circa 10 anni, dimostrarono alla politica che quando si affidano servizi alle farmacie, le cose si semplificano e non peggiorano”. Milani che evidenzia anche le buone capacità di ascolto e dialogo messe in campo dagli Ordini dei farmacisti e da Federfarma ma anche dalla Regione.
L’attuazione dell’Art. 21 dipenderà ora dai decreti attuativi. E “il vero nodo - spiega il presidente dell’Ordine di Trieste - saranno le risorse, che dovranno essere recuperate dal bilancio regionale”.

Presidente Milani, la riforma sanitaria segna un importante passo per le farmacie del Friuli Venezia Giulia. Da dove arriva questo riconoscimento?
La sanità è stata uno dei punti fermi della campagna elettorale del presidente Fedriga, che una volta insediato, un anno e mezzo fa, ha portato a compimento, con l’assessore Riccardi, la riforma sanitaria annunciata. Grazie al dialogo e al lavoro svolto con gli Ordini dei farmacisti e da Federfarma, è stato possibile inserire, nella riforma, l’articolo che riconosce un’importante funzione alle farmacia.
Ma nulla si costruisce in un giorno. Il riconoscimento ottenuto dalle farmacie in FVG ha radici lontane. Il grande salto è avvenuto una decina di anni fa, grazie anche all’opera dell’allora presidente di Federfarma Alessandro Fumaneri. Furono in particolare gli accordi sulla distribuzione per conto ad accreditare le farmacie agli occhi della politica. Fu la prima, grande dimostrazione che quando ci si affida alle farmacie, le cose si semplificano e non peggiorano.

Cosa prevede la riforma per le farmacie?
Nell’art. 21 le farmacie convenzionate assumono la funzione di “punti salute” distribuiti nel territori. È stato inoltre inserito un importante riferimento al Dpcm 12 gennaio 2017 sui Lea. Riteniamo molto significativo che tale citazione sia contenuta proprio nell’articolo dedicato alle farmacie.
È quindi previsto che la Regione stipuli con le farmacie convenzionate accordi per disciplinare, anche in forma sperimentale, le modalità di erogazione di attività, servizi e prestazioni.
La vera sfida inizia ora. La legge, infatti, è molto bella, ma va riempita di contenuti. La Regione dovrà approvare un decreto attuativo, su cui ci auguriamo possa esserci un approfondito confronto e nell'ambito del quale ci auguriamo ci sia data la possibilità di intervenire.

La legge parla anche di specifica formazione…
Sì, per garantire l'efficienza e l’efficacia dei servizi che saranno erogati in farmacia. Ovviamente ci aspettiamo che questo compito formativo venga assegnato agli Ordini professionali.. Mi stupirei se la formazione venisse demandata ad enti privati.

Le farmacie stanno vivendo un momento di grande crescita anche a livello nazionale. Come si pone la realtà del FVG rispetto al panorama italiano?
Apprezziamo la grande attenzione che il ministro Speranza sta dimostrando nei confronti delle farmacie, a partire dall'aumento di budget per permettere la sperimentazione della farmacia dei servizi in tutte le Regioni anziché solo nove. Un ambito in cui la Regione FVG non voleva certo restare indietro e che con la nuova riforma diventa realtà anche per noi,

Vuol dire che l’art. 21 della legge regionale puntava in qualche modo a recuperare la mancata sperimentazione della farmacia dei servizi in FVG?
Sicuramente non essere inclusi tra le Regioni che sperimentavano la farmacia dei servizi rappresentava uno svantaggio. Ricordiamo che la nostra è una Regione a Statuto Speciale, che non gode, dunque, delle risorse su cui possono contare gran parte delle altre Regioni italiane. In materia di farmacia dei servizi la legge regionale ci permette senz’altro di recuperare il gap.

Vi aspettate, dunque, una convocazione in vista del decreto attuativo.
Ce l’aspettiamo. Ordini e Federfarma hanno già convocato una riunione congiunta perché vogliamo arrivare al confronto con la Regione coordinati e compatti. Finora la Regione ha dimostrato di volerci ascoltare e non c’è ragione di ritenere che non lo faccia ora.

Siete ottimisti sul decreto attuativo?
Il vero nodo saranno le risorse. Non avendo finanziamenti ad hoc, la Regione dovrà recuperarli a livello di bilancio regionale. Non sarà semplicissimo.

Lucia Conti

16 dicembre 2019
© Riproduzione riservata

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