“Siamo usciti dallo stato di emergenza e questo è un fatto positivo e importante ma questa pandemia, che ci ha lasciato ferite profonde, è ancora il nostro presente, non il nostro passato”. È quanto ha affermato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al convegno ‘Spine 4.0: l'innovazione per la prevenzione e il trattamento delle patologie del rachide’ promosso dallo stesso ministero nell'ambito delle celebrazioni per la Giornata mondiale della salute.
Il ministro ha evidenziato come “abbiamo strumenti nuovi con cui gestire la pandemia e un tasso di vaccinazione straordinario e tra i più alti del pianeta, con il 91,39% di persone che hanno aderito alla campagna di vaccinazione. Questo ci ha consentito e ci consente di gestire l'epidemia in modo diverso, ma purtroppo è ancora una sfida del presente e non del passato, e questo ci porta ancora ad avere un atteggiamento di cautela”.
Speranza ha parlato anche del futuro del Ssn: “È un momento cruciale per la storia della nostra sanità perché se partiamo dall'idea che un Paese forte ha come premessa un Servizio sanitario nazionale forte, allora la sfida Paese passa per il rafforzamento del Ssn. Lo sforzo che dobbiamo fare è giocare questa sfida insieme, facendo rete”.
“L'idea di fondo - per Speranza - è quella di un grande Patto Paese in cui i pezzi si tengano insieme e colgano il senso di una sfida di cambiamento e di una temporalità, perché il tempo dell'investimento, della crescita e dell'innovazione è esattamente questo. È questo il tempo in cui fare il salto di qualità”.
Per il ministro, dunque, “dobbiamo compiere lo sforzo di fare rete e tenere insieme i pezzi, ovviamente a partire dalle istituzioni. C'è un ruolo importante delle Regioni e delle amministrazioni territoriali. C'è un ruolo, ovviamente, che compete al Governo nazionale. Poi c'è il mondo della ricerca e della conoscenza, le nostre Università e i nostri Istituti di ricerca e innovazione, che dobbiamo finanziare e far crescere anche nella loro capacità e competitività internazionale. Poi ci sono le nostre imprese che lavorano nel Ssn e rappresentano un pezzo di innovazione e un asse strategico in cui dobbiamo credere”.