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Fondo per il contrasto dei disturbi dell'alimentazione. Il 19 gennaio manifestazioni contro tagli del Governo


A organizzare le manifestazioni sono Chiedimi come sto (Udu e Rete degli studenti medi), Fondazione Fiocchetto Lilla, Animenta Dca, Maruska Albertazzi e Silvia Persico. Al momento sono confermate iniziative in 22 città da Nord a Sud

15 GEN - “I Dca non sono una nostra scelta. Ci state tagliando il futuro”. E' lo slogan di una serie di manifestazioni previste per venerdì 19 gennaio, organizzate nelle principali città italiane come protesta contro l'azzeramento del Fondo nazionale per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, non rifinanziato in Manovra. Il Fondo per il contrasto dei disturbi per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione era stato istituito con la Legge di bilancio del 30 dicembre 2021, nelle more dell’aggiornamento dei Lea, e finanziato con 25 milioni in due anni (15 milioni nell’anno 2022 e 10 milioni nel 2023). Nella legge di Bilancio non è più presente.

A organizzare le manifestazioni sono Chiedimi come sto (Udu e Rete degli studenti medi), Fondazione Fiocchetto Lilla, Animenta Dca, Maruska Albertazzi e Silvia Persico. Al momento sono confermate iniziative in 22 città da Nord a Sud, ma la lista è in costante aggiornamento. A Roma l'appuntamento è alle 15.30 davanti al ministero della Salute. “Con la mobilitazione nazionale - spiega l'Udu - vogliamo denunciare la totale assenza di risorse per affrontare i Disturbi del comportamento alimentare. I Dca colpiscono oltre 4 milioni di italiani e causano 4mila morti ogni anno. I casi sono triplicati dopo il Covid-19, ma i posti per curarsi rimangono insufficienti e stanno persino diminuendo. Il taglio dei finanziamenti aggrava ulteriormente la situazione, con liste d'attesa che si allungano e interruzioni pericolose nei percorsi terapeutici”. “Il 19 gennaio scendiamo in piazza perché di disturbi alimentari si muore, oggi più di ieri. E se non facciamo nulla, si morirà domani più di oggi”, scrive Albertazzi su Facebook. “Non resteremo a guardare”, assicura l'attivista dell'associazione Mi nutro di vita. Chi vuole aggiungere la propria città all'elenco di quelle che già hanno aderito alla protesta può scrivere su Instagram a Chiedimi come sto.

15 gennaio 2024
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