"Dopo quasi un anno dal decreto fuffa di Giorgia Meloni, che avrebbe dovuto abolire le liste d'attesa, fatto a pochi giorni dalle elezioni europee, la
situazione per la sanità pubblica è sempre più drammatica". Così la segretaria del Pd Elly Schlein.
"Non solo perché le liste d'attesa continuano ad allungarsi, con ricadute gravi sulla salute dei cittadini italiani, ma anche perché il governo Meloni, dopo i tagli della scorsa legge di bilancio sulla sanità, brancola nel buio. Ormai anche i governatori di destra accusano il governo di non aver stanziato risorse adeguate e di non avere un piano concreto, come dimostra il litigio tra il ministro Schillaci e il presidente Fedriga. Giorgia Meloni rimetta i piedi a terra perché gli italiani che non si possono permettere di andare dal privato rinunciano a curarsi, e sono ormai 5 milioni".
“Le parole di Elly Schlein sul Decreto liste d’attesa voluto dal ministro Schillaci non solo sono prive di fondamento, ma rappresentano l’ennesimo tentativo di screditare un lavoro serio, concreto e finalmente efficace nel contrasto alle liste d’attesa. La segretaria del Partito Democratico, ancora una volta intrappolata in una narrazione ideologica lontana dai bisogni reali dei cittadini, si abbandona a dichiarazioni infondate che contrastano apertamente con i dati ufficiali e con la realtà documentata”, ha replicato Ugo Cappellacci, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, esprimendo pieno sostegno al Ministro della Salute Orazio Schillaci e alla linea riformatrice intrapresa dal Governo.
“Il Decreto Schillaci rappresenta la prima vera riforma strutturale sulle liste d'attesa, che smantella anni di inefficienza e opacità. Etichettare come ‘fuffa’ un decreto che ha già prodotto risultati misurabili in diverse Regioni è non solo una grave mancanza di rispetto verso le istituzioni, ma anche un insulto all’intelligenza dei cittadini. La vera ‘fuffa’ – se proprio vogliamo usare questo termine – è quella di chi continua a ignorare i numeri ufficiali forniti da Agenas, preferendo narrazioni ideologiche e statistiche manipolate.”
“I risultati parlano chiaro: nel Lazio i tempi medi di attesa per prestazioni critiche sono passati da 42 a 9 giorni; in Piemonte, 25.000 prestazioni recuperate in un solo mese; in Liguria, il sistema di recall ha ridotto del 50% le assenze agli appuntamenti, ottimizzando le agende e anticipando visite per molti pazienti. Questa non è propaganda: è la prova concreta che il decreto funziona, laddove viene applicato con serietà.”
“È, inoltre, grave e scorretto – aggiunge Cappellacci – che l’opposizione continui a raccontare di un presunto conflitto tra il Ministro e le Regioni, quando invece siamo di fronte a una stagione di leale collaborazione istituzionale senza precedenti. In cui si discute apertamente, con l’unico obiettivo di risolvere gli annosi problemi creati dalla pessima della Sanità pubblica dei passati governi. Il Ministero della Salute, Agenas e le Regioni stanno lavorando fianco a fianco, condividendo strumenti e soluzioni. L’attuale sinistra dovrebbe riflettere su cosa non ha fatto per anni quando era al governo, invece di attaccare chi sta finalmente affrontando i problemi alla radice, assumendosene la responsabilità.”
“Chi oggi cerca di ostacolare o screditare l’attuazione del Decreto liste d’attesa del Ministro Schillaci – conclude Cappellacci – non colpisce il Governo, ma danneggia direttamente i cittadini, che hanno tutto il diritto di accedere a cure tempestive e di qualità. Il tempo della propaganda è finito: oggi parlano i fatti, e la differenza tra chi lavora e chi urla si vede ogni giorno di più.”