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Ssn. Ministero Salute: “Governo ha continuato trend di aumento del finanziamento avviato negli anni della passata emergenza sanitaria”


"Registro, inoltre, che nel 2019 il fondo sanitario nazionale non arrivava ai 115 miliardi di euro, mentre oggi disponiamo di oltre 21 miliardi di euro in più a distanza di soli sei anni. Il Governo ha sempre difeso la sanità pubblica e intende finanziarla adeguatamente: ma è fondamentale poi che tali risorse siano effettivamente impegnate e ottimizzate". Così il sottosegretario Gemmato rispondendo in Affari sociali all'interrogazione di Zanella (Avs).

08 MAG -

"Nel complesso, il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale passerà dai 136,5 miliardi del 2025 ai 141,3 miliardi del 2027. Registro, inoltre, che nel 2019 il fondo sanitario nazionale non arrivava ai 115 miliardi di euro, mentre oggi disponiamo di oltre 21 miliardi di euro in più a distanza di soli sei anni. A testimonianza dell'impegno di questo Governo a continuare il trend di aumento del finanziamento alla sanità pubblica avviato in modo più significativo negli anni della passata emergenza sanitaria. Il Governo ha sempre difeso la sanità pubblica e intende finanziarla adeguatamente: ma è fondamentale poi che tali risorse siano effettivamente impegnate e ottimizzate".

Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, rispondendo ieri in commissione Affari sociali alla Camera all'interrogazione sul tema presentata da Luana Zanella (Avs).

Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Gemmato.

"Con riferimento al quesito posto rappresento quanto segue. La legge statale determina annualmente il fabbisogno sanitario nazionale standard, cioè il livello complessivo delle risorse del Servizio sanitario nazionale (SSN) al cui finanziamento concorre lo Stato, in coerenza con il quadro macroeconomico complessivo e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica e degli obblighi assunti dall'Italia in sede comunitaria coerentemente con il fabbisogno derivante dalla determinazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) erogati in condizioni di efficienza ed appropriatezza.

A tal riguardo, voglio sottolineare che, a seguito degli indirizzi politici di questo Governo, si è registrato, proprio per l'anno 2024, un significativo aumento di risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale a seguito degli incrementi previsti con la Legge di Bilancio 2023 e la Legge di Bilancio 2024.

Evidenzio, oltretutto, che proprio in virtù di dette Leggi di Bilancio si è mantenuto nel livello del finanziamento anche l'intero ammontare delle risorse straordinarie che erano state appostate per gli anni della pandemia.
In particolare, nell'anno 2024 è stato finanziato un livello di fabbisogno sanitario nazionale standard maggiore di oltre 5.140 milioni di euro rispetto a quello dell'anno precedente. Inoltre, evidenzio che, sulla base di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2025, per l'anno 2025 è previsto un incremento di ulteriori 2.500 milioni di euro rispetto a quello già registrato nel 2024. Per l'anno 2026, poi, sono previsti ancora ulteriori 4.000 milioni di euro.

Nel complesso, il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale passerà dai 136,5 miliardi del 2025 ai 141,3 miliardi del 2027.
Registro, inoltre, che nel 2019 il fondo sanitario nazionale non arrivava ai 115 miliardi di euro, mentre oggi disponiamo di oltre 21 miliardi di euro in più a distanza di soli sei anni. A testimonianza dell'impegno di questo Governo a continuare il trend di aumento del finanziamento alla sanità pubblica avviato in modo più significativo negli anni della passata emergenza sanitaria.
Il Governo ha sempre difeso la sanità pubblica e intende finanziarla adeguatamente: ma è fondamentale poi che tali risorse siano effettivamente impegnate e ottimizzate.

In merito alla destinazione delle risorse in ambiti prioritari di intervento, con specifico riferimento alla valorizzazione del personale in servizio negli enti del SSN, evidenzio, innanzitutto, che con il decreto-legge 7 giugno 2024, n. 73, all'articolo 5, si è intervenuto sul sistema di determinazione della spesa, al fine di operare un graduale superamento del regime del tetto alla spesa legislativamente predeterminato.
Ciò posto, con riferimento alle più recenti misure volte alla valorizzazione del personale del SSN, le leggi di bilancio degli ultimi due anni, hanno incrementato in misura consistente il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato e parte importante di queste risorse – pensiamo ai 2,4 miliardi di euro allocati con la Legge di Bilancio 2024 – sono state destinate al rinnovo dei contratti della dirigenza medica e sanitaria, all'aumento del trattamento accessorio del personale e per finanziare una serie di misure volte ad incidere positivamente sulla retribuzione dei professionisti sanitari.

Riguardo alla riorganizzazione delle cure primarie, in primo luogo ricordo che la riforma dell'assistenza territoriale prevista dalla Component 1 della Missione 6 del PNRR, concernente la «Definizione di un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale. Servizi sanitari di prossimità, strutture e standard per l'assistenza sul territorio», ha l'obiettivo di definire un nuovo modello organizzativo volto all'individuazione di standard strutturali, tecnologici e organizzativi uniformi su tutto il territorio nazionale e alla creazione di un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico.

L'assistenza domiciliare viene garantita dal Distretto che provvede all'erogazione al domicilio di interventi caratterizzati da un livello di intensità e complessità assistenziale variabile nell'ambito di specifici percorsi di cura e di un piano personalizzato di assistenza.
Con riferimento al sub-investimento M6C1I1.2.1, al quale è destinato un finanziamento di circa 3 miliardi, per le iniziative legate alla presa in carico in assistenza domiciliare di almeno 842.000 nuovi pazienti over 65 entro giugno 2026, faccio presente che dall'esame dei dati registrati nel flusso Sistema informativo per il monitoraggio dell'assistenza domiciliare (SIAD), è stata rilevata una percentuale pari al 119,2 per cento del numero incrementale degli assistiti rispetto all'obiettivo incrementale complessivo riferito all'annualità 2024.

Per quanto concerne la riorganizzazione delle cure primarie e l'operatività dei Distretti sociosanitari e delle Case di Comunità, devo segnalare quanto previsto dal decreto del Ministro della salute di concerto con il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 23 maggio 2022, n. 77, recante «Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale», in attuazione della milestone PNRR M6C1-1.

Nell'ambito della riforma sancita con detto decreto, ricordo le nuove funzioni del Distretto, inteso quale articolazione organizzativo-funzionale dell'Azienda sanitaria locale (ASL) su un territorio di circa 100.000 abitanti e le Case della Comunità (CdC), quali i luoghi fisici e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria, aperte fino a 24h su 24 e 7 giorni su 7 e diffuse in tutto il territorio nazionale.

Il target da raggiungere nell'ambito del PNRR consiste nell'implementazione di almeno 1.038 Case della Comunità entro giugno 2026.
Al riguardo faccio presente che a livello nazionale risultano avviati cantieri per 1.079 Case della Comunità per una percentuale di interventi pari al 104 per cento rispetto a quella richiesta per il conseguimento del target stesso.

In merito alla riforma dell'assistenza delle persone non autosufficienti, ricordo che il decreto legislativo 15 marzo 2024, n. 29, prevede molteplici iniziative. Al riguardo riferisco che è in corso di predisposizione il regolamento ai sensi dell'articolo 27, comma 7, del citato decreto, che disciplinerà la valutazione multidimensionale unificata, il punto unico di accesso e la composizione e le modalità di funzionamento delle Unità di valutazione multidimensionale, nell'ottica della promozione di un invecchiamento attivo e la prevenzione della fragilità della popolazione anziana.
Inoltre, ricordo che è stata predisposta, a cura di Agenas, la proposta di «Linee di indirizzo nazionali per l'integrazione operativa degli interventi sociali e sanitari previsti nei servizi di cura e assistenza domiciliari e per l'adozione di un approccio continuativo e multidimensionale della presa in carico della persona anziana non autosufficiente e della sua famiglia anche attraverso strumenti digitali», che saranno adottate con il menzionato regolamento.

Per quanto concerne il tema del rapporto ambiente-salute e, di conseguenza, quello dell'interazione tra le Istituzioni preposte alla tutela dei due interessi costituzionalmente protetti, ricordo che nell'ambito della missione 6 del PNRR e del Piano nazionale degli investimenti complementari, è previsto il progetto «Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima».

Inoltre l'articolo 27 del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, convertito con modificazioni dalla legge 29 giugno 2022, n. 79, istituisce il Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS), ponendo le basi per la realizzazione di una nuova governance del settore, allo scopo di migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal SSN per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici".



08 maggio 2025
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