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Camerae Sanitatis. Intervista a Elena Murelli (Lega): “Dalla celiachia alle liste d’attesa e investimenti Ue, serve una visione strutturale e inclusiva” 

di E.M.

Dal disegno di legge 623 sulla celiachia attualmente all’esame del Senato, alla misure sulle liste d’attesa fino alle recenti proposte della Lega sulle posizioni verso l’Oms. Al centro, una visione del sistema sanitario che punta su diritti, formazione, equità territoriale e investimenti strutturali. Questa l’agenda sanitaria delineata dalla senatrice Murelli: “La salute deve tornare al centro della politica, con scelte chiare e coordinate”

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È un’agenda sanitaria che spazia dalla tutela dei pazienti celiaci con specifiche esigenze alimentari alla riforma dei meccanismi per abbattere le liste d’attesa, passando per i nodi del personale e il ruolo dell’Italia nelle politiche globali di salute, quella delineata dalla senatrice Elena Murelli, capogruppo della Lega in Commissione Affari Sociali nel nuovo appuntamento di Camerae Sanitatis, il format editoriale multimediale di Quotidiano Sanità.

Al centro, una visione del sistema sanitario che punta su diritti, formazione, equità territoriale e investimenti strutturali.

Ddl 623: “Superare le diseguaglianze regionali e garantire dignità quotidiana a celiaci e allergici” Uno dei temi centrali è il disegno di legge 623, pensato per aggiornare la legge 123 del 2003 sulla celiachia. “Oggi – spiega Murelli, che presiede anche l’Intergruppo parlamentare ‘Celiachia, Allergie Alimentari e Alimenti a fini medici speciali’ – ci sono 240mila diagnosi, ma stimiamo che almeno 600mila persone in Italia siano celiache senza saperlo. I buoni per acquistare alimenti senza glutine devono diventare digitali e utilizzabili in tutte le Regioni. Ma non basta: serve una grande operazione di informazione e formazione sulla celiachia e le altre allergie alimentari, rivolta anche a ristoratori, addetti alle mense scolastiche e medici. L’intergruppo sta lavorando su questo, da una parte con corsi di dedicati alla celiachia come obbligatoria all’interno della certificazione Hccp e dall’altra con corsi di formazione anche per i medici generici e i pediatri perché sono il primo punto di contatto del paziente. L’obiettivo è che i pazienti non siano più discriminati o lasciati soli nel loro percorso”.

L’iniziativa sulla celiachia, ricorda Murelli si accompagna a un primo successo già ottenuto con la legge 130 del 2023, che ha introdotto uno screening pediatrico in quattro Regioni: “I risultati preliminari confermano la necessità di renderlo nazionale. La diagnosi precoce è fondamentale, ma troppe persone restano invisibili”.

Liste d’attesa e personale: “Basta sprechi, servono controlli e stipendi dignitosi” Un altro tema caldo è quello delle liste d’attesa, su cui Murelli non usa mezzi termini: “Il Governo ha stanziato fondi importanti nella legge di bilancio 2023, ma alcune Regioni li hanno usati per tappare i buchi delle aziende sanitarie. È inaccettabile. Per questo abbiamo previsto, col decreto di luglio scorso, la figura di un responsabile regionale per il monitoraggio. Ora un Dpcm consente allo Stato di intervenire direttamente nei casi critici”.

La soluzione, però, non può essere solo normativa, per Murelli serve una programmazione a lungo termine e investimenti strutturali soprattutto sul personale. Non si può ignorare che manchino medici e infermieri, e che serva un welfare aziendale anche per loro. Insomma, gli stipendi e le condizioni di lavoro vanno rivisti per rendere sostenibile la professione.

Fondi europei e Oms: “Investire in prevenzione e rivendicare sovranità” Quanto al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, Murelli sottolinea le possibilità offerte dal New European Framework: “Ci consente di derogare al vincolo di bilancio se investiamo in prevenzione. È ciò che ho ribadito in Aula alla premier: serve una visione a lungo termine”.

Infine, una riflessione politica sulle dinamiche internazionali. La Lega ha proposto l’uscita dell’Italia dall’Oms, sulla scia delle scelte statunitensi sotto l’amministrazione Trump, e nel frattempo l’Italia si è astenuta dal firmare il nuovo accordo pandemico globale. Ma per Murelli non si tratta di un passo indietro: “Non è un passo verso isolamento, ma un segnale politico. Vogliamo chiarezza, trasparenza e rispetto della sovranità nazionale da una parte e dall’altra vogliamo che le regole debbano essere chiare per tutti e non subite. L’Oms è stata fondamentale durante l’emergenza Covid, ma ha mostrato anche limiti nella gestione e nell’equità delle risorse”.

Secondo la senatrice, serve una revisione della governance sanitaria globale: “La medicina del futuro sarà sempre più personalizzata, centrata sul paziente. E dobbiamo iniziare dall’Oms oltre che naturalmente ai livelli nazionali”.



E.M.

13 giugno 2025
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