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Manovra. Confsal-Smi: “Medici convenzionati dimenticati. Serve flat tax al 10% e tutele Inail”


Denunciata l'esclusione dei medici convenzionati dalla Manovra 2026-2028, ed evidenziata l'emergenza carenza di 5.500 medici di famiglia e 10mila specialisti. Confsal-Smi chiedono una flat tax al 10% sulle prestazioni aggiuntive, il riconoscimento dell'infortunio sul lavoro con copertura Inail e l'abolizione del tetto di spesa sanitaria. Sollecitano inoltre tutele per il 118, investimenti in telemedicina e riforma del ruolo unico per attrarre giovani medici.

04 NOV - La Legge di Bilancio 2026-2028 "dimentica completamente i medici convenzionati", aggravando le già critiche condizioni dell'assistenza territoriale. È la denuncia che arriva dall'audizione al Senato di Confsal e Sindacato Medici Italiani (Smi), i cui segretari generali Raffaele Margiotta e Pina Onotri hanno presentato una serie di proposte urgenti per fronteggiare l'emergenza sanitaria.

"La carenza di personale medico è un'emergenza senza precedenti - ha affermato Pina Onotri, snocciolando i numeri - In Italia mancano circa 5.500 medici di famiglia, 508 pediatri e circa 10mila specialisti ambulatoriali". Una situazione che richiede "nuove e maggiori tutele" per tutti i medici convenzionati, attualmente non menzionati nella manovra.

Tra le proposte avanzate, spicca il riconoscimento dell'infortunio sul lavoro con copertura Inail per i medici convenzionati che contraggono malattie professionali o subiscono incidenti durante l'attività lavorativa. "Ricordo le colleghe uccise e oggetto di stupro da parte dei pazienti durante il loro orario di lavoro", ha sottolineato Onotri.

Sul fronte retributivo, i sindacati chiedono una flat tax al 10% sia per le prestazioni aggiuntive dei dirigenti medici del Ssn che per la parte variabile dello stipendio dei medici convenzionati, misura necessaria anche "per recuperare l'inflazione e sostenere i costi di gestione".

Per la telemedicina, si sollecita la dotazione di dispositivi medici e la possibilità di certificazione in modalità televisita, "per sgravare gli studi medici da adempimenti burocratici". Per il 118, invece, si chiede di riconoscere il "carattere usurante" del lavoro dei medici e di omogeneizzare i contratti attualmente "frammentati".

I sindacati chiedono inoltre l'abolizione del tetto di spesa per il personale sanitario e una revisione della legislazione sul ruolo unico, definito "un contratto rigido che mal si concilia con i tempi vita-lavoro". "Va abolito se vogliamo che i giovani medici si avvicinino alla professione", conclude Onotri.

Completa il quadro la richiesta di Margiotta di provvedere alla liquidazione del Tfr e Tfs attraverso un intervento straordinario della Cassa Depositi e Prestiti, e di aumentare il limite di deducibilità fiscale dei versamenti previdenziali complementari da 5.000 a 10.000 euro.

04 novembre 2025
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