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Fascicolo sanitario elettronico. Il Decreto arriva in Conferenza Stato Regioni


All’ordine del giorno della Conferenza del 13 marzo, lo schema di Decreto per far decollare la sanità elettronica. In tutto 30 articoli che disciplinano contenuti, responsabilità, compiti, garanzie e misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei dati personali. Il documento.

10 MAR - In tutto 30 articoli strutturati in sette Capi che disciplinano, la responsabilità e i compiti dei soggetti coinvolti, le garanzie e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei dati personali, le modalità e i livelli diversificati di accesso ai dati modulandoli secondo le diverse finalità.
 
Arriva all’esame della Conferenza Stato Regioni del 13 marzo prossimo, lo schema di Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri sul Fascicolo sanitario elettronico (vedi anticipazione su Quotidiano Sanità). Il primo dei decreti attuativi che dovranno dare piena attuazione alle misure urgenti per la crescita del Paese. Un provvedimento che in coerenza con le norme sulla privacy punta a presentare in modo molto chiaro i diversi aspetti disciplinati e le finalità perseguite, ossia cura, ricerca e governo.
 
Il provvedimento stabilisce che il Fse dovrà contenere dei dati comuni in tutte le Regioni (ossia, oltre ai dati identificativi dell’assistito, referti, verbali di pronto soccorso, lettere di dimissione, dossier farmaceutico, consenso o diniego alla donazione di organi) e altri dati integrativi la cui alimentazione è invece lasciata alle scelte regionali (ad esempio: prescrizioni specialistiche e farmaceutiche, prenotazioni specialistiche e di ricovero, cartelle cliniche, Adi, erogazioni di farmaci, vaccinazioni, certificati medici, esenzioni ecc).
Il Fse conterrà inoltre un “taccuino personale dell’Assistito” all’interno del quale ogni cittadino potrà inserire autonomamente dati e documenti personali sui propri percorsi di cura. Cure che possono essere effettuate anche in strutture private.
 
E ancora, il Decreto indica anche i soggetti deputati al trattamento dei dati per finalità di cura e di ricerca. Ma indica anche paletti ben definiti per tutelare la privaci dei cittadini: alcuni dati e documenti non potranno, infatti, essere consultati dai soggetti che accedono al Fse. Inoltre per tutelare ancora di più la privacy dell’assistito si stabilisce anche il principio del cd “oscuramento dell’oscuramento”, in base al quale coloro che accedono ai dati non possono venire automaticamente a conoscenza del fatto che l’assistito ha operato la scelta di non mostrarli.
 
Per monitorare e indirizzare le disposizioni in materia di Fse sarà istituito nell’ambito della cabina di regia del Nsis un tavolo tecnico ad hoc.

10 marzo 2014
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