Nuovi Lea. Per le associazioni sono a rischio le prestazioni vitali

Nuovi Lea. Per le associazioni sono a rischio le prestazioni vitali

Nuovi Lea. Per le associazioni sono a rischio le prestazioni vitali
Ricoveri a pagamento per il 50% del totale e mancanza di assistenza 24 ore su 24 per le persone non autosufficienti. Questi alcuni delle problematiche da affrontare prima dell’approvazione dei nuovi Lea. La denuncia del Csa e della Fondazione promozione sociale onlus.

Le persone non autosufficienti potrebbero essere costrette a sborsare il 50% delle spese di ricovero. Tradotto in cifre, si tratterebbe di una spesa di circa 1.500 euro al mese. E’ questo soltanto uno dei rischi che i malati correrebbero con l’approvazione dei nuovi Lea. La denuncia arriva dal Csa – Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di base e la Fondazione promozione sociale onlus. “Al pagamento di questa somma – hanno spiegato – nel caso il paziente non possegga le necessarie risorse, devono concorrere il coniuge, i figli conviventi e quelli non conviventi, anche se residenti all’estero”.

Le disposizioni contenute nello “schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea) “ negherebbero ad un rilevante numero di cittadini prestazioni sanitarie fondamentali per la loro salute.
”Vogliamo che tutti siano a conoscenza dei queste possibilità – hanno sottolineato in una nota – per evitare che il Governo imponga, addirittura mediante un semplice decreto amministrativo, cambiamenti radicali all’ accesso e all’erogazione delle prestazioni domiciliari, semiresidenziali e residenziali per tutte le persone adulte colpite da patologie così gravi da essere completamente non auto-sufficienti”.

Un’ altra preoccupante conseguenza potrebbe essere il trasferimento delle competenze dal settore sanitario a quello socio-sanitario. Ciò comporterebbe che tutte le prestazioni domiciliari potrebbero essere fornite esclusivamente dopo accertamenti da parte di apposite commissioni.
“Lasciare la disposizione come è attualmente – hanno concluso il Csa e la Fondazione promozione sociale onlus – vorrebbe dire di fatto cancellare le prestazioni socio-sanitarie domiciliari per le persone non autosufficienti. Si verificherebbero due condizioni gravissime: la prima è che mancherebbero quelle prestazioni vitali di cui necessitano 24 ore su 24, la seconda è che i servizi previsti risulterebbero assolutamente insufficienti al fabbisogno di questi malati”.
 

30 Novembre 2016

© Riproduzione riservata

Corte Costituzionale ribadisce il ‘sì’ all’uso dei medici in quiescenza nell’assistenza primaria
Corte Costituzionale ribadisce il ‘sì’ all’uso dei medici in quiescenza nell’assistenza primaria

La Corte costituzionale con la sentenza numero177, depositata oggi, ha respinto la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 1, comma l, della legge della Regione Sardegna numero 2 del 2025. Tale...

Il Ministro Schillaci a Bruxelles incontra l’Associazione medici italiani in Belgio
Il Ministro Schillaci a Bruxelles incontra l’Associazione medici italiani in Belgio

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, impegnato a Bruxelles per la riunione del Consiglio Ue dei Ministri della Salute, ha incontrato l’Associazione medici italiani in Belgio nell’ambito degli Stati generali...

L’Unione Europea lancia il suo primo Piano anti-crisi sanitarie
L’Unione Europea lancia il suo primo Piano anti-crisi sanitarie

Dopo la lezione bruciante della pandemia di COVID-19, l'Unione Europea si dota di una cassetta degli attrezzi condivisa per affrontare le prossime crisi sanitarie. Il Piano, presentato oggi, non è...

Crioconservazione ovociti. Raddoppiata in 10 anni la domanda. Ministero della Salute: “Fenomeno da disciplinare”
Crioconservazione ovociti. Raddoppiata in 10 anni la domanda. Ministero della Salute: “Fenomeno da disciplinare”

Il “social freezing”, la crioconservazione degli ovociti per ragioni non mediche, è un fenomeno in netta crescita in Italia, seppur in un vuoto normativo che il Governo si impegna a...