Questa mattina, durante la seduta della Camera dei Deputati, Marianna Ricciardi (M5S) ha posto un’interpellanza urgente al Ministro della Salute riguardo le iniziative governative dirette a contrastare i processi di privatizzazione nel sistema sanitario nazionale. Al centro del dibattito c’è la concessione di spazi e servizi del Policlinico Umberto I di Roma, concessione che – secondo Ricciardi – rischia di segnalare una tendenza a subordinare il pubblico al privato entro un ospedale pubblico. In risposta è intervenuta la Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, che ha provato a circoscrivere il quadro normativo e amministrativo.
Nel suo intervento, Siracusano ha precisato che la struttura oggetto della concessione – l’edificio 28 del Policlinico – sarà interamente destinata all’ALPI, ma nel pieno rispetto della normativa vigente. Ha ricordato che le modalità di gestione dell’attività libero professionale ricadono nella competenza esclusiva delle Regioni, e che la Regione Lazio, in particolare, ha seguito tutte le procedure previste per affrontare la carenza di spazi interni adeguati.
L’edificio in questione, ha spiegato la Sottosegretaria, è attualmente in stato di abbandono e inutilizzabile. Da qui la scelta di ricorrere a un partenariato pubblico-privato per ristrutturarlo e destinarlo all’ALPI, in modo da ridurre la necessità di ricorrere a strutture esterne private, come avviene oggi.
Siracusano ha anche sottolineato che le attrezzature saranno mantenute in perfetta efficienza per tutta la durata della concessione, e che i corrispettivi delle prestazioni saranno coerenti con i costi aziendali, come confermato dall’Agenas. L’operazione – ha aggiunto – non comprometterà l’attività istituzionale, né aumenterà le liste d’attesa, e potrà anzi aiutare a migliorare l’offerta complessiva di prestazioni.
La denuncia di Ricciardi (M5S): “Privatizzazione mascherata. Il pubblico si ritira”
Molto diversa la lettura dell’onorevole Ricciardi, che si è detta profondamente insoddisfatta della risposta ricevuta. “Come sempre, si scarica tutto sulle Regioni. Ma allora a cosa serve il Ministero della Salute?”, ha attaccato la deputata, criticando l’inerzia del Governo di fronte a un fenomeno che – secondo lei – sta portando il sistema sanitario italiano verso una gestione sempre più privatizzata.
“La struttura è pubblica, i medici sono pubblici, ma per entrare in quello spazio bisognerà pagare. È inaccettabile”, ha detto Ricciardi. Per la deputata del M5S, la concessione dell’intero edificio rappresenta un precedente pericoloso: “È uno dei primi casi in cui uno spazio pubblico viene interamente destinato al privato, con la maggior parte dei ricavi che finiranno alle imprese coinvolte nella concessione.”
Ricciardi ha poi toccato un tema doloroso: la drammatica vicenda di una paziente recentemente deceduta dopo un ritardo di otto mesi per un referto istologico. Un caso che, a suo dire, dimostra come la crisi delle liste d’attesa sia ormai fuori controllo e non possa più essere affrontata con soluzioni tampone.
“La pandemia ci aveva insegnato qualcosa. Tutti avevano promesso un cambio di rotta. Ma voi avete continuato sulla stessa strada. Quante tragedie ancora dovremo accettare prima di capire che il sistema così non funziona?”, ha concluso la deputata, chiedendo che chi gestisce la sanità pubblica operi con la stessa sensibilità e responsabilità richiesta ai medici.