Anaao: “Contratto formazione-lavoro è strada giusta”
“Un’idea quella – prosegue il sindacato in una nota – degli Ospedali di Insegnamento nata 40 anni fa in casa Anaao e perseguita tenacemente negli anni nella convinzione che mettere a disposizione dei futuri medici l’immensa casistica clinica trattata nelle strutture del SSN, la cultura professionale e le sofisticate capacità tecniche dei medici che vi operano rappresentasse una chiave di volta per la sostenibilità e lo sviluppo del sistema sanitario pubblico. Tale proposta, infatti, nasce dalla consapevolezza del contributo fondamentale che il SSN può dare alla formazione medica orientando i nuovi professionisti verso il “saper fare” e verso quei valori di qualità, efficacia, appropriatezza, corretto uso delle risorse e attenzione al sociale che possono rendere equo e sostenibile il servizio sanitario pubblico in un’epoca di risorse economiche limitate”.
“Non mancheranno laureati in Medicina – evidenzia l’Anaao – nei prossimi anni, mancano già ora specialisti e la carenza è destinata a peggiorare. È il frutto amaro di un decennio totalmente fallimentare sotto il profilo della programmazione dei fabbisogni. Non sono stati messi a disposizione i finanziamenti dovuti per adeguare il numero dei contratti di formazione post laurea alle necessità di turnover che già erano evidenti. È arrivato il momento di incrementare i contratti di formazione lavoro, portandoli ad almeno 10.000 per anno, incominciando a recuperare tutte le borse non assegnate in passato, pur essendo finanziate”.
“In considerazione delle dichiarazioni del Ministro Bussetti – evidenzia il sindacato – , è necessario ribadire come aumentare il numero degli studenti iscritti alla Scuola di Medicina e Chirurgia, al di fuori da seri studi di programmazione che tengano insieme aspetti demografici, dinamiche pensionistiche, esigenze del sistema in termini di formazione, qualità e quantità del personale, non risolva il problema dell’attuale mancanza di medici specialisti perché i primi risultati si vedrebbero solo dopo 11-12 anni quando le uscite dal sistema saranno più che dimezzate rispetto alle attuali. Rischiando, inoltre, di ripetere nel lungo periodo il fenomeno della pletora medica”.
“Occorre – rimarca l’organizzazione – , pertanto, anticipare l’incontro tra il mondo della formazione e quello del lavoro, oggi estranei l’uno all’altro, consentendo ai giovani medici di accedere ad una formazione pratica di alto livello nonché a tutte quelle tutele contrattuali e previdenziali proprie del mondo del lavoro ospedaliero permettendo al sistema sanitario di utilizzare le energie più fresche e dinamiche”.
“La soluzione indicata dalla Ministro Grillo – conclude il sindacato – è un passo storico e lungimirante perché recuperare il ruolo professionalizzante degli Ospedali rappresenta la strada maestra per garantire insieme il futuro dei giovani medici e quello dei sistemi sanitari”.
02 Aprile 2019
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