“La Sardegna in questi giorni piange la scomparsa di Maddalena Carta, la dottoressa di Dorgali che ha sacrificato la propria vita pur di non abbandonare i suoi pazienti. La sua storia è un esempio luminoso di dedizione e altruismo, ma anche un grido d’allarme: racconta la solitudine di tanti professionisti che, nei territori più fragili, tengono in piedi ogni giorno un sistema che scricchiola. Negli ultimi giorni, altri fatti drammatici ci hanno scosso: ad Aritzo, un uomo ha perso la vita e la guardia medica era chiusa;a Isili, il pronto soccorso ha dovuto sospendere l’attività per mancanza di medici. Non sono episodi isolati: sono la fotografia di un sistema in crisi”. A dirlo è la presidente dell’Anci Sardegna, Daniela Falconi, spiegando di avere inviato una lettera all’Assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi, per chiedere “un segnale forte, urgente, concreto” di fronte a una realtà in cui “le comunità più piccole stanno pagando il prezzo più alto”.
“La distanza, la carenza di personale, la chiusura dei presidi sanitari: tutto questo sta compromettendo il diritto alla salute nelle aree interne. E questo non possiamo accettarlo”, dice Falconi.
La presidente di Anci Sardegna ha chiesto all’Assessore un piano straordinario per la sanità delle aree interne, con “la riapertura e il potenziamento di pronto soccorso e guardie mediche; il rafforzamento della medicina territoriale, con personale stabile e adeguato; più prevenzione, più accesso alle cure, meno diseguaglianze”.
“Non si tratta solo di organizzazione sanitaria – sottolinea Falconi – : si tratta di salvaguardare vite umane e il futuro delle nostre comunità. Per questo ho chiesto di convocare con urgenza un incontro con i sindaci dei comuni sede di piccoli ospedali e con i presidenti delle Conferenze socio-sanitarie territoriali”.