“Oggi, nell’ambito della presentazione del rapporto Gimbe, è emerso un dato molto preoccupante relativo a quella che possiamo definire la questione infermieristica. Il nostro Paese è agli ultimi posti in ambito Ocse nel rapporto infermieri/abitanti, con un vero e proprio crollo dell’attrattività della professione. Questa questione deve diventare prioritaria, altrimenti il rischio è di non garantire i servizi essenziali. Va affrontato il tema salariale, dei turni e delle carriere professionali. Per quanto riguarda il Lazio, è la prima tra le grandi regioni italiane per rinuncia alle cure: nel 2024 ben il 12% dei cittadini ha rinunciato a una o più prestazioni sanitarie, mai si era raggiunto un livello così elevato”. Lo dichiara il consigliere regionale e responsabile nazionale Welfare di Azione, Alessio D’Amato.
“Inoltre – sottolinea – l’adesione al Fascicolo sanitario elettronico nella Regione Lazio è un flop, solo il 9% dei cittadini ha autorizzato il trattamento dei propri dati. Questo significa che è mancata del tutto una campagna di informazione e di coinvolgimento, innanzitutto dei medici di famiglia e dei pediatri, poiché in altre regioni l’adesione supera il 90%. Questo dato rischia di compromettere la funzionalità di uno strumento fondamentale, anche per il Pnrr, vanificando tutti gli sforzi per adeguare tecnologicamente la struttura”.