Balduzzi: “Dove si fanno più cesarei si muore di più di parto”

Balduzzi: “Dove si fanno più cesarei si muore di più di parto”

Balduzzi: “Dove si fanno più cesarei si muore di più di parto”
Lo ha detto oggi il ministro della Salute Renato Balduzzi intervenendo alla presentazione dell’indagine sui Punti nascita realizzata dalla Commissione parlamentare d’inchiesta guidata da Leoluca Orlando.
 
“Il ruolo di queste commissioni d’inchiesta è importante – ha sottolineato Balduzzi – tanto più in un settore come quello di cui ci stiamo occupando oggi, errori e disavanzi, che sono enfatizzati e messi costantemente sotto i riflettori”.
“Il fulcro è la nozione di appropriatezza – ha detto – e l’inchiesta mette a fuoco una realtà dove questa è meno praticata. Vorrei sottolineare tre dati. Il primo: i cesarei aumentano in numero lineare, la percentuale più elevata è costantemente registrata nel privato e nel privato accreditato e non nel pubblico. Secondo. Lo scarto ingiustificato nei cesarei, che nel centro sud è più elevato rispetto al nord, e questo è un dato intollerabile.
Se si approfondisce, inoltre, si vede anche la variabilità dei dati tra strutture della stessa regione. Ultimo dato. Il ricorso al cesareo è relativo al miglioramento degli esiti degli eventi? Sembra di no. I dati dicono il contrario: dove ci sono più cesarei , ovvero al Sud, è più alta la percentuale di morte della madre e del nascituro”.

“Il settore nascita – ha proseguito – è un campo in cui tutto viene ad annodarsi e cioè la medicina difensiva sia attiva che passiva, i comportamenti opportunistici, l’integrazione tra pubblico e privato spesso poco virtuosa ed emerge con forza la disomogeneità dei livelli sanitari nelle varie regioni”.
“Cosa è stato fatto in questi anni?”, si chiede il ministro, ricordando il piano nazionale sui punti nascita approvato in Stato Regioni che ora ha però bisogno di essere applicato e monitorato. “Occorre passare – ha sottolineato Balduzzi – dal normativamente sancito all’effettivamente praticato e continuamente valutato e rivalutato. Dalla norma, alla pratica, alla valutazione. Solo così – ha aggiunto – si può essere virtuosi”.
 
Un ultimo passaggio sui Lea: “Non è quelli prima di me non abbiano fatto niente – ha detto – ma ci muoviamo in un campo dove le risorse sono effettivamente limitate e quindi stiamo cercando di capire cosa si può produrre effettivamente con i nuovi Lea”.
 

21 Dicembre 2011

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