Coletto (Veneto): “Nuovi tagli? Inseriscano l’abolizione dell’art. 32 nella riforma costituzionale che fanno prima”
“Finora – dice Coletto in una nota – abbiamo risposto alla raffica di tagli piovuta da Roma da anni con continue riorganizzazioni, evitando di toccare i servizi e raschiando anche l’ultimo euro dal barile dei costi amministrativi e di tutti quelli non sanitari. Non c’è quasi più nulla da risparmiare. Con altri tagli ci sarà da chiudere”.
“L’Italia è già oggi vicinissima al limite del 6,5% del Pil dedicato alla sanità al di sotto del quale l’Oms indica l’inizio della perdita di salute delle persone e siamo quindi già oggi più vicini alla Grecia che ai Paesi benchmark europei – aggiunge l’assessore – l’aumento dell’aspettativa di vita degli anni scorsi ha portato a dedicare l’80% dei fondi agli anziani e alle cronicità e tagliando ancora si andranno a colpire i nonni, quelli che hanno costruito il benessere di questo Paese”.
“Invece che tagliare e farci chiudere – insiste Coletto – il Governo faccia vera spending: applichi senza pietà i costi standard; faccia applicare alle Regioni in Piano di Rientro il DM 70 sui bacini di utenza e sugli esiti dei reparti e lasci stare chi riesce a galleggiare da solo, come il Veneto, dove anche quest’anno, nonostante l’interessata e consapevole disinformazione che si sta facendo, il bilancio di gestione annuale si chiuderà almeno in pareggio”.
“Togliendoci anche l’aria per respirare – conclude Coletto – il Governo non fa alcuna distinzione di merito, perché il suo vero obbiettivo è la ricentralizzazione totale della sanità, rinnegando i risultati positivi ottenuti dal federalismo sanitario, almeno in alcune Regioni. Invece che stringere la garrota sul collo di queste bisognerebbe costringere tutti a fare lo stesso. Assurdità di una politica romana restìa a valorizzare i territori e le loro buone pratiche , o peggio coscientemente ostile”.
15 Settembre 2016
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