Intersindacale: “Dirigenti dimenticati, a rischio l’assistenza multidisciplinare”
La protesta nasce da un dato concreto: mentre per medici e veterinari è previsto un finanziamento a regime di 327 milioni di euro dal 2026, per i dirigenti sanitari, psicologi, farmacisti, biologi, chimici, fisici e dirigenti delle professioni sanitarie le risorse sarebbero “nettamente inferiori”. Una disparità che, secondo i sindacati, tradisce “una visione miope e parziale di sistema” e rischia di vanificare gli sforzi per valorizzare il personale del Ssn.
I firmatari – Pierino Di Silverio (Anaao-Assomed), Guido Quici (Federazione Cimo-Fesmed), Alessandro Vergallo (Aaroi-Emac), Roberta Di Turi (Fassid – Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr), Andrea Filippi (Fp Cgil Medici E Dirigenti Ssn), Aldo Grasselli (Fvm Federazione Veterinari, Medici E Dirigenti Sanitari) e Roberto Bonfili (Coordinamento Nazionale Delle Aree Contrattuali Medica, Veterinaria E Sanitaria Uil Fpl) – ricordano che lo stesso Ministro Schillaci aveva in precedenza attribuito la dimenticanza a un “mero errore materiale”, promettendo di correggerlo con successivi interventi normativi. Tuttavia, dalla prima bozza della manovra finanziaria emerge che la situazione non sarebbe stata sanata.
“Valorizzare esclusivamente una quota parte del personale significa dividere i professionisti e frammentare un servizio che invece ha bisogno di unità e complementarietà”, si legge nella missiva, sottolineando come la cura dei cittadini possa essere garantita solo attraverso “una presa in carico multiprofessionale della salute psicofisica delle persone”.
Per risolvere la situazione, le organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente con il Ministro e stimano in circa 50 milioni di euro l’importo necessario per “ricomporre l’equilibrio indispensabile nelle professioni sanitarie”. Nella lettera viene inoltre sollecitata l’emanazione dei decreti attuativi per erogare le risorse già finanziate per le borse di specializzazione di farmacisti, veterinari, biologi e psicologi, attese ormai da un anno.
La questione, che tocca il delicato equilibrio tra le diverse professionalità sanitarie, si presenta come uno dei primi nodi che il Ministro Schillaci dovrà sciogliere nell’ambito della nuova manovra finanziaria.
20 Ottobre 2025
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