Luci ed ombre delle province metropolitane italiane
Milano. L’area metropolitana di Milano è quella che ha migliorato di più la gestione delle acque reflue: nel 2008 il 98% della popolazione usufruisce infatti dei trattamenti di depurazione delle acque reflue, contro una media nazionale dell’87,7%.
Un segnale positivo è invece l’indice di attenzione all’eco-compatibilità: la provincia è terza in classifica per questo indice, con 6,1 punti (anno 2008), ma è estremamente bassa per l’area di Milano la disponibilità di verde urbano, nel 2008 pari a 16,2 m2 per abitante, contro un valore medio nazionale di 93,6, mentre è alto l’inquinamento da polveri fini (111 giorni annui di superamento del limite giornaliero).
Trieste. È l’area metropolitana dove si registrano i dati più bassi per la mortalità infantile e neonatale, rispettivamente 15,50 e 7,75 per 10.000 nati vivi contro un tasso medio nazionale di 37,01 e 27,06 per 10.000 nati vivi. L’area metropolitana di Trieste è anche quella con la quota maggiore di anziani di 65-74 anni: i maschi, 13.557 nel 2003, sono divenuti 14.663 nel 2007 (+8,16%) andando a costituire il 13,19% dei maschi residenti nella provincia metropolitana contro una media nazionale del 9,91%. Le femmine, invece, 17.325 nel 2003, sono passate a 17.991 nel 2007 (+3,84%) e ammontano al 14,36% delle femmine residenti in provincia contro una media nazionale del 10,94%. L’indice di vecchiaia nell’area metropolitana di Trieste è per entrambi i generi, il più elevato: 192,69% per gli uomini; 314,40% per le donne (dato 2007) contro un valore medio nazionale del 115,61% e del 170,43% rispettivamente.
Bene per quanto riguarda il monitoraggio della qualità dell’aria la provincia metropolitana di Trieste detiene il primato positivo in termini di numero di centraline per 100.000 abitanti nel 2008: 6,33 per 100.000 abitanti contro un valore medio nazionale di 2,33.
Per quanto invece riguarda il ricorso all’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) a livello territoriale Genova è la provincia che presenta, nel 2004, il tasso più elevato (13,37 per 1.000 contro una media nazionale di 9,67 per 1.000) ed è anche la provincia dove si è registrato, dal 2000 al 2004, il maggior incremento (+11,23%) del tasso di IVG.
Si riscontra però un primato negativo per la mortalità in conseguenza di disturbi psichici (come le varie forme di psicosi), nel 2001 l’area di Bologna presenta il tasso maggiore per entrambi i generi (uomini: 2,72 per 10.000; donne: 2,84 per 10.000 contro valori medi nazionali di 1,73 e 1,67).
Anche per la speranza di vita a 65 e a 75 anni, è Firenze la provincia che, per entrambi i generi, ha l’aspettativa di vita più elevata, con valori pari, rispettivamente, a 18,44 e 11,10 anni per gli uomini e a 22,08 e 13,82 anni per le donne (a pari merito con Venezia per quanto concerne l’aspettativa di vita a 75 anni delle donne).
Quanto al lato negativo, per il monitoraggio della qualità dell’aria la provincia metropolitana di Firenze presenta una densità di centraline nel 2008 di 1,37 per 100.000 abitanti contro un valore medio nazionale di 2,33. Firenze è l’area metropolitana che ha visto diminuire più di tutte la densità di centraline dal 2003: -38,29%.
Nell’area di Roma, inoltre, si registra il tasso più alto di personale medico e odontoiatrico pari a 32,27 per 10.000 abitanti contro una media nazionale di 20,81.
Da segnalare anche un alto tasso di personale infermieristico pari a 64,36 (per 10.000) contro un valore medio nazionale di 45,25 (dato 2005).
Inoltre, come rovescio della medaglia, la capitale è quella che presenta il più alto tasso di motorizzazione degli autoveicoli pari a 706,7 per 1.000 contro un tasso medio nazionale di 616,7.
Napoli risulta però anche la provincia metropolitana meno longeva: la speranza di vita alla nascita è minore per entrambi i sessi, 75,82 per gli uomini e 81,33 anni per le donne, (dati 2005), contro valori medi italiani di 78,09 e 83,66 anni rispettivamente.
Anche per la speranza di vita a 65 e a 75 anni, la provincia che, per entrambi i generi, ha l’aspettativa di vita più bassa è Napoli, con valori pari, rispettivamente, a 15,89 e 9,45 anni per gli uomini e a 19,33 e 11,70 anni per le donne.
L’ambiente è però un punto debole di questa provincia: infatti per quanto riguarda la gestione dei rifiuti la provincia metropolitana di Bari registra una quantità procapite di rifiuti urbani raccolti di 618,9 kg/ab (chili per abitante) nel 2008, contro una media nazionale di 615,8. E si noti che l’area di Bari presenta nel 2008 un valore basso per la raccolta differenziata di rifiuti organici, del rifiuto verde e del legno (18,1 Kg/ab), contro una media nazionale di 52,0.
Nell’area di Reggio Calabria si registra però un tasso di personale medico e odontoiatrico molto basso, pari a 18,30 per 10.000 abitanti contro una media nazionale di 20,81. Si tratta del tasso più basso dopo quello di Venezia.
Complessivamente l’area palermitana appare però ancora debole per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente che non gode di ottima salute. Infatti presenta nel 2008 il valore più basso per la raccolta differenziata di rifiuti organici, del rifiuto verde e del legno (1,2 Kg/ab), contro una media nazionale di 52,0.
È qui però presente la più bassa disponibilità di verde urbano di tutte le aree metropolitane considerate: 8,2 m2 per abitante, contro un valore medio nazionale di 93,6 (dato 2008).
Complessivamente l’area di Catania appare ancora debole invece per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente che non gode di ottima salute: è infatti ultima in classifica per l’indice di attenzione all’eco-compatibilità, con 4,31 punti (anno 2008).
Per quanto riguarda la salute riproduttiva della donna, l’area presenta il tasso di fecondità totale più basso di tutte le province metropolitane, pari a 0,982 figli per donna contro un tasso medio italiano di 1,311. L’età media della donna al parto è di 32,1 anni contro un valore medio nazionale di 31,1 anni (dato 2005).
06 Luglio 2010
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