Medicina difensiva. Boom di esami e ricoveri inutili per paura delle denunce

Medicina difensiva. Boom di esami e ricoveri inutili per paura delle denunce

Medicina difensiva. Boom di esami e ricoveri inutili per paura delle denunce
Per questo mettono in atto comportanti di medicina difensiva e in particolare: l’82,8% dichiara di avere inserito in cartella clinica annotazioni evitabili. Di questi il 69,8% afferma di aver proposto il ricovero di un paziente in ospedale, nonostante fosse gestibile ambulatorialmente. Mentre sei medici su dieci (il 61,3%) dichiara di aver prescritto un numero maggiore di esami diagnostici rispetto a quello necessario. E ancora, il 58,6% di aver fatto ricorso alla consultazione non necessaria di altri specialisti, mentre il 51,5% afferma di aver prescritto farmaci non necessari. Il 26,2% ha escluso pazienti “a rischio” da alcuni trattamenti, oltre le normali regole di prudenza.

È quanto si legge sulla relazione sui punti nascita della Commissione parlamentare di inchiesta sul Ssn presieduta da Leoluca Orlando, che richiamando i dati di un'indagine condotta dal Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia Penale e la Politica Criminale sulla base di un questionario strutturato a cui hanno risposto 307 medici appartenenti alla Società Italiana di Chirurgia, ha scattato anche una fotografia delle misure messe in atto dai medici per mettersi al riparo da possibili contenziosi. “Le numerose accuse dei pazienti che si ritengono danneggiati inducono – rileva l’indagine – diversi medici ad attuare una ‘strategia’ utile a scongiurare la possibilità di mettere a rischio la propria professione”.

Sulle motivazioni di tali comportamenti i camici bianchi non hanno avuto dubbi: otto medici su dieci rispondono per “timore di un contenzioso medico-legale”. Il 65,7% invece risente l’influenza di precedenti esperienze di contenziosi a carico dei propri colleghi e il 59,8% ha timore di ricevere una richiesta di risarcimenti. Mentre circa cinque su dieci (il 51,8%) è influenzato da precedenti esperienze personali di contenzioso. E il 43,5% attua comportamenti difensivi per paura di ricevere una pubblicità negativa da parte dei mass media.
 

21 Dicembre 2011

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