“Anche la Corte dei conti ancora una volta punta il dito sulla necessità della ‘rivalutazione del capitale umano’, cioè investire sul personale sanitario a tutti i livelli, stipendi adeguati alle mansioni, qualità del lavoro e carriere”, sottolinea in una nota la senatrice
Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo Pd. “C’è l’esigenza, ormai non più procrastinabile – evidenzia l’ex ministro della Salute – di una riforma a tutto tondo del personale sanitario, accompagnata da un giusto finanziamento, per rendere nuovamente attrattiva la carriera medica e nelle professioni sanitarie. Non è certo il provvedimento tampone sulle lista d’attesa ad aver aggredito i nodi della crisi del Servizio sanitario nazionale”, precisa Lorenzin. “Se Giorgia Meloni continua a non rendersi conto che ci vogliono più risorse per il Fondo sanitario nazionale e riforme che il suo Governo non sta facendo – conclude – questa legislatura vedrà il collasso del Ssn per tutti i cittadini italiani in tutte le regioni d’Italia”.
“Non è la prima volta che la Corte dei Conti mette l’accento sulle diseguaglianze che aumentano per la difficile situazione del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Per abbattere quel vergognoso fenomeno delle liste d’attesa – che rappresentano la punta dell’iceberg della crisi della sanità pubblica – la Presidente Meloni dovrebbe seguire una strada totalmente diversa da quella imboccata dal suo Governo: aumentare le risorse per il SSN, valorizzare i professionisti sanitari e socio-sanitari con retribuzioni giuste e in linea con il resto d’Europa, dire al suo amico Trump che l’Italia non può aumentare le spese per armamenti fino al 5% del Pil. In questi due anni il governo ha già tagliato gli investimenti per la sanità e il welfare. Con quell’impegno il futuro può essere soltanto più drammatico, soprattutto per quei 6 milioni di italiani che già oggi sono costretti a rinunciare alle cure”. Così, in una nota, Marina Sereni, responsabile salute e sanità nella segreteria nazionale del Partito democratico.