Ugolini (Lista Civica): “Se nemmeno una delibera di Giunta rappresenta più una garanzia, quali certezze restano per imprese, cittadini, lavoratori e investitori?”

Ugolini (Lista Civica): “Se nemmeno una delibera di Giunta rappresenta più una garanzia, quali certezze restano per imprese, cittadini, lavoratori e investitori?”

Ugolini (Lista Civica): “Se nemmeno una delibera di Giunta rappresenta più una garanzia, quali certezze restano per imprese, cittadini, lavoratori e investitori?”
Le rivendicazioni dell’Aiop in merito alla revoca  in autotutela della delibera di Giunta regionale n. 2133 del 2024 trovano sponda nella consigliera Elena Ugolini, secondo la quale la decisione della Regione “è un atto di gravità inaudita, oltre che giuridicamente discutibile, che crea un precedente pericoloso. Se la Regione Emilia-Romagna ritiene legittimo, a distanza di anni, annullare unilateralmente un accordo dopo che l’altra parte ha rispettato ogni impegno assunto, allora viene meno ogni certezza del diritto”.

“Se chi governa chiede a delle strutture private accreditate di impegnarsi a tenere aperti i propri servizi per un’esigenza pubblica, di erogare dei servizi ricevendo dalla Regione degli acconti a fronte di una richiesta della stessa e, dopo cinque anni, annulla tutto e chiede indietro 80 milioni, com’è possibile investire all’interno della nostra Regione? Se nemmeno una delibera di Giunta rappresenta più una garanzia, quali certezze restano per imprese, cittadini, lavoratori e investitori?”, prosegue Ugolini.

La consigliera sottolinea come gli ospedali privati accreditati forniscano “un servizio pubblico che collabora a rispondere alle esigenze dei cittadini emiliano-romagnoli all’interno del servizio sanitario regionale. Nella nostra regione, la sanità privata accreditata eroga il 25% delle prestazioni a fronte di un 15% di finanziamento rispetto al totale. Dunque che cosa ha portato la nostra Regione a questa scelta così grave e irresponsabile? Forse la reale motivazione è un bilancio regionale sempre più in affanno, che costringe a fare cassa perfino a scapito della lealtà istituzionale e della tenuta dei servizi essenziali?”.

“Non ho mai affermato che desidero privatizzare la sanità”, precisa Ugolini, per la quale, però, è “doveroso sottolineare il contributo essenziale del privato accreditato”. Dunque, conclude la consigliera, “è inutile continuare a mettere delle toppe: serve una nuova visione che sappia valorizzare le professionalità, sia capace di introdurre nuovi modelli organizzativi e sappia fare delle scelte per garantire e migliorare il servizio, per abbattere le liste d’attesa e garantire a tutti cure appropriate”.

25 Luglio 2025

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